Views: 14
In realtà la domanda va posta a rovescio: come mai il paese con il fiume più lungo (e con una portata d’acqua enorme) è cosí desertico?
La risposta va cercata nel propio Sahara, giacché il Nilo era già lì quando ancora quella zona era verde, con una grande massa di vegetazione. Il Sahara ha subito forti cambiamenti a seconda dell’epoca e durante il Neolitico era una zona di temperatura gradevole, boschi e con la presenza di molti animali. Alla fine dell’ultima era glaciale infatti, il disgelo portó grandi quantità di pioggia tra l’8000 a.C. e il 6000 a.C., molto probabilmente per zone di bassa pressione nella zona polare artica.
Ma circa nel 4200 a.C. i monsoni si sono spostati più a sud (cioè dove adesso ci sono le famose foreste dell’Africa Centrale), provocando cosí la desertificazione del Sahara. Le popolazioni che poi crearono l’Egitto storico antico vivevano nel Sahara “verde” in gruppi di raccoglitori-cacciatori, ma quando le loro fonti di alimentazione hanno cominciato a scarseggiare si sono spostati nell’unica zona dove c’era ancora la possibilità di sopravvivere, cacciando e coltivando: alle sponde del Nilo.
In quel momento cominciavano infatti le grandi civiltà sedentarie, basate sullo sfruttamento idrico, con un governo centrale che regolava questa risorsa, permettendo quindi un incremento della popolazione, la rinuncia al nomadismo per poter costruire le strutture necessarie per il coltivo (canalizzazioni, pozzi, edifici) ecc. Da lì alle grandi piramidi, templi e tutto il resto.
Ma torniamo al punto, il Nilo è un fiume lunghissimo ed enorme, che si alimenta proprio dai bacini che si mantengono grazie a quei monsoni meridionali che una volta davano vita al Sahara “verde”, ma in sé non è sufficiente per rinverdire più che qualche chilometro attorno alle sue rive, per cui l’Egitto si è sviluppato grazie al Nilo anche se il resto è desertico e cosí rimarrà per almeno altri (secondo alcuni studi) 15.000 anni.