Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana: composizione e funzioni

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Si sente sempre parlare del consiglio dei ministri, delle sue elezioni, delle sue riunioni, ma non tutti sanno da chi è composto e quali funzioni svolge. Il consiglio dei ministri della repubblica italiana è l’organo collegiale che riunisce tutti i ministri (con e senza portafoglio) sotto la direzione del presidente del consiglio (attualmente Paolo Gentiloni) e svolge funzioni relative al potere esecutivo. Vediamo con ordine quali sono la composizione e le funzioni del consiglio dei ministri della repubblica italiana.

Cos’è il consiglio dei ministri?

ll consiglio dei ministri della repubblica italiana è uno degli organi che compongono il governo e, precisamente, l’organo collegiale che riunisce i ministri sotto la presidenza del capo di governo [1]. Esso è, naturalmente, presieduto dal presidente del consiglio ed è composto da tutti i ministri con e senza portafoglio. Ad eccezione del sottosegretario alla presidenza del consiglio (che esercita le funzioni di segretario del collegio), nessun altro sottosegretario di stato ha titolo per partecipare alle sedute del consiglio.

Il consiglio dei ministri è convocato dal presidente che decide anche l’ordine del giorno: la verbalizzazione delle riunioni è curata dal sottosegretario di stato alla presidenza del consiglio il quale è tenuto anche a curare la conservazione del registro delle deliberazioni.

In caso di assenza o impedimento temporaneo del presidente, le riunioni del consiglio dei ministri sono presiedute dal vicepresidente e, qualora vi siano più vicepresidenti, dal più anziano secondo l’età. Poiché il vicepresidente è una figura eventuale nella composizione del governo, se non è stato nominato, le sue funzioni sono svolte dal ministro più anziano per età (vi è un apposito regolamento che disciplina sia la partecipazione alle riunioni del consiglio sia le modalità di convocazione dello stesso) [2].

Che funzione ha il consiglio dei ministri?

Il nostro ordinamento non riconosce all’organo di vertice del governo un ruolo preminente rispetto a quello degli altri ministri, riservando quindi all’intero consiglio dei ministri (inteso come organo collegiale) le funzioni più rilevanti del potere esecutivo. Spettano, infatti, a quest’ultimo:

  • le deliberazioni sui disegni di legge di iniziativa governativa [3];
  • l’adozione degli atti aventi forza di legge(ovvero decreto legge e decreto legislativo) e dei regolamenti governativi [4];
  • la decisione di impugnare gli statuti regionali [5];
  • l’azione o la resistenza in giudizio nei conflitti di attribuzione e nel giudizio in via principale di fronte alla corte costituzionale;
  • la risoluzione dei conflitti tra i singoli ministri;
  • la nomina dei più alti funzionari dell’apparato civile e militare (quali prefetti, ambasciatori, capi di stato maggiore ecc.).

Ciò significa che l’Italia ha voluto affidare le decisioni più importanti (e le funzioni più delicate) non al singolo ma ad un collegio che fosse maggiormente rappresentativo della collettività e che garantisse l’adozione di decisioni maggiormente imparziali.

Il consiglio dei ministri determina la politica generale del governo e, ai fini della sua attuazione, l’indirizzo generale dell’azione amministrativa [6]; esso delibera, inoltre, su ogni altra questione relativa all’indirizzo politico fissato dal rapporto fiduciario con le Camere.

note

[1] Art. 92 Cost.

[2] regolamento adottato con decreto del presidente del consiglio il 10.11.1993, previa deliberazione del  consiglio stesso.

[3] Art. 71 Cost.

[4] Artt. 76 e 77 Cost.

[5] Art. 123 Cost.

[6] Art.2 L. n.400 del 1988.

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