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Esistono delle domande esistenziali a cui è facile rispondere, altre che richiedono un po’ più di tempo ed impegno anche solo per tentare ad indovinare. Un esempio può essere la domanda su cosa pensa un uomo quando vede una donna attraente. Ebbene, pur non potendo essere certi dei particolari del pensiero maschile, non è tanto difficile indovinare la frase o le possibili espressioni che il cervello dell’uomo elabora in un caso del genere come, ad esempio: “ma che begli occhi ha quella donna… che bel paio di scarpe…”. Va bene. Sto mentendo. Lo sai. Ma hai compreso lo stesso quale sia il punto a cui voglio arrivare. Diversamente, non è sempre scontato il tipo di pensiero che una donna oppure una ragazza elaborano quando vedono un uomo. Si intende, sempre affascinante oppure interessante o che, comunque, non passa inosservato. Nella variegata tipologia del genere femminile ci sono delle idee che potremmo dire “fisse”, vale a dire che, bene o male, sono caratteristiche della donna. E, quindi, si può mettere al bando l’ipocrisia e provare a vedere cosa pensa una donna quando vede un uomo? Il primo dato da tener presente è che la mente di una donna, anche nei momenti tipicamente più delicati o intimi, ha la naturale tendenza a spaziare tra varie considerazioni. Il divertimento sta proprio in questo: qualcuno potrebbe pensare che la donna è folle quando, in realtà, è una sorta di “genio incompreso della ironia”. Il senso dell’umorismo le permette di punzecchiare anche se stessa nelle situazioni più disperate. E la tendenziale attitudine a complicare le cose più semplici, la rende capace di illuminare di ilarità persino le vicende banali. Allora, proviamo a scoprire insieme quanto variegate sono le idee che attraversano la mente di una donna alla vista di un “esemplare del sesso opposto” nelle varie occasioni della giornata o della vita. Ad esempio, in ascensore, in palestra, in una milonga dove si balla il tango argentino, al mare oppure in ufficio.
Alla donna non sfugge nulla
Hai mai fatto caso al fatto che una donna è capace di osservare una persona, che si tratti di un altro soggetto di genere femminile o maschile, dalla testa ai piedi e viceversa, nel giro di 30 secondi circa? E se, allontanati dal luogo interessato, hai la memoria, anche a distanza di qualche ora, di chiederle di che colore aveva i capelli la persona oggetto della sua attenzione, la donna (in più della metà dei casi) sarà capace di descrivere la pettinatura, la presenza di meches o colpi di sole o balayage ed anche la relativa tonalità. Inoltre, se alla moda o meno. Non ci credi? Tentare per credere! Ecco perché non ci si deve meravigliare se, anche nei momenti più particolari od intimi, la testa della donna sia capace di andare (e tornare) in valutazioni inconcepibili.
Quello che segue ne è un esempio banale: ci si trova di sera, si è cenato allegramente e, magari, anche bevuto qualche bicchiere in più di vino, la giovane coppia si rintana nel proprio letto e si iniziano le danze notturne eppure, mentre siete lì lì per abbandonarvi alla passione, una inquietudine distrae la donna che è capace anche di pensare a voce alta: “ma abbiamo spento i fornelli?”. O qualche altra domanda del genere, fuori da ogni logica del momento.
In ascensore
Se una donna incontra in ascensore un uomo, parecchie possono essere le idee che le balenano nella testa del tipo:
- “Mmmmm… sarà impegnato?”;
- “Speriamo che si blocchi l’ascensore”;
- “Sorrido oppure faccio l’indifferente… che faccio?”;
- “Ma davvero si perde così? Quei calzini sotto il completo?”;
- “Userà i boxer o gli slip?… ”;
- “Non ho rinfrescato il trucco! L’unica volta che non lo faccio ed eccomi qua…”.
La mente della donna non riesce proprio a rimanere ferma su di un pensiero, fosse anche solo l’estetica dell’uomo che ha di fronte (e che le piace!), e spazia da una riflessione ad un’altra, con la velocità supersonica pari a quella di Jeeg Robot di acciaio. Questo perché il genere femminile è strutturato così: pensa sempre troppo, ama sempre troppo, si illude ancora di più.
Entrare nella mente di una donna e riuscire ad indovinarne i pensieri è come voler tentare di scalare l’Everest con un paio di scarpe con i tacchi a spillo: impossibile. Perché la velocità di pensiero della sua mente fa sì che non si riesca a starle dietro. Ad esempio, mentre la vista di un uomo interessante la porta a guardare le sue mani, lasciandosi trascinare in pensieri eccitanti o carezzevoli, poco dopo la mente passa a cosa dover cucinare per quella sera e, soprattutto, se sia il caso di comprare una pizza fuori od ordinare cinese. Poi torna alla vista stuzzicante, passando, magari, ad osservare altro ed a giocare coi pensieri. I più disparati.
In palestra
Beh, in palestra uomini e donne guardano e pensano verosimilmente alle medesime cose. Ad allenarsi? Noooo. Questo è quello che si vede nei film. In palestra si va per beccare quello giusto, quello figo. O anche per conoscere. La vista porta in modo inevitabile ad adocchiare parti di corpo, più o meno, scolpite oltre che scoperte che coinvolgono i sensi ed i pensieri.
D’altra parte il famoso detto “lontano dagli occhi, lontano dal cuore” dimostra come, effettivamente, il circolo vizioso sia costituito dal ciclo “vista-pensiero-tatto” (e tentazione). Un paio di pettorali maschili possono scatenare fantasticherie inimmaginabili in una donna, anche in quella solitamente più discreta. Ma questo si sa: pare sia inevitabile per colpa dei ferormoni. D’altro canto, non per nulla uno studio di ricercatori italiani è riuscito a dimostrare come donne e uomini arrivino a modificare il proprio comportamento in risposta ai feromoni del sesso opposto. Ma anche in questa situazione così spensierata, la mente femminile non si limita a fossilizzarsi su di un unico aspetto, come si può banalmente considerare, ed allora ai comuni pensieri, nascenti dalla vista dell’uomo in palestra, del tipo “mi piace” oppure “gli piacerò?” o, ancora, “che glutei sodi quello lì”, si affiancano quelli inesorabilmente femminili:
- “sarà gay? Porca miseria, tutti gay sono oggi. Che sfiga”;
- “meno male che ho comprato quel reggiseno da palestra, ho le forme perfette. Devo acquistarne almeno un altro paio alle prossime svendite. Quando ci saranno… fammi pensare…”;
- “quello mi sta guardando o è strabico? A proposito, devo fissare con urgenza il mio appuntamento annuale dall’oculista”;
- “devo riuscire a fotografare le spalle di quel tipo lì e postarle su facebook!”;
- “quando racconterò di questo figo alle mie amiche, creperanno di invidia”;
- “ma ho inserito il blocco sterzo all’auto?”.
Nella milonga argentina
Chi ha un minimo di conoscenza del tango, anche solo grazie ad una amica od un amico che ne sono appassionati, lo sa: le milonghe (locale pubblico dove si balla il tango argentino)sono per i tangheri (chi balla il tango) come i locali ed i pub per i salseri (chi balla la salsa caraibica o latino-americana). Si tratta di locali pubblici dove si va per ballare, bere e distrarsi, al passo di una delle più sensuali danze di coppia.
Ecco, anche in luoghi come questi, i pensieri delle donne sono capaci di far paralizzare i playboy più accaniti, perché, accanto alle idee “naturalmente” zampillanti dalla mente, grazie al tipo di musica ed alla carnalità del ballo, le idee delle donne sanno discostarsi per rintanarsi in riflessioni irragionevoli.
E così, ad esempio, la donna che balla il tango con un uomo, bravo nel condurla nei movimenti, è capace di pensare, nel giro di pochi istanti: “che sensuale questo tanghero. Fluidi e decisi i movimenti… ecco, mi tira a sé… ma, mi puzzano le ascelle? Caspita! Ho dimenticato di mettere abbondante deodorante ed ora sudo. Se ne è accorto? Perché non mi guarda più? Che starà pensando? Che figura! Ma poi, tutta colpa della fretta e del posto auto. Sì, devo pensare davvero ad acquistare un garage. Non posso sempre correre alla ricerca sfrenata di un parcheggio, per poi catapultarmi a casa e trovarmi in situazioni imbarazzanti come questa!”. No, non sto scherzando: la donna sta continuando a ballare, a sentire il fisico dell’uomo che la conduce ed a guardarlo negli occhi, non in modo diretto ma sbirciando di lato, sorridendo e pensando al parcheggio dell’auto ed al deodorante. L’ho anticipato: le donne sono ilari!
Al mare
Luogo più appropriato per vedere i fisici degli uomini, come quelli asciutti dei bagnini o dei palestrati che, coi tatuaggi strategici, lasciano fantasticare le menti delle donne in costume, non c’è! Inutile specificarlo, poi: quando una donna vede un uomo in costume, lo squadra alla meglio, come una sorta di radiografia, eccezione fatta (forse) dei molari e premolari. Perché lì (per il momento) la vista della donna non riesce ad arrivare. Ed i pensieri, beh, sono più o meno quelli tipici del tempo libero:
- “con quello lì, ci passerei tutta l’estate”;
- “guarda che muscoli: sarà pompato o sono tutti suoi? Ad ogni modo: vediamo se si avvicina a lui qualche donna…”;
- “oh, che sorriso! Ma anche che cosce, da spavento! Io sono temeraria!”.
Ma inevitabilmente, altri pensieri affollano la mente femminile e, ad intervalli, mentre analizzano il sex appeal del soggetto maschile, affiorano idee come:
- “si, quest’anno, appena rientro in città, abbonamento in palestra”;
- “ma quello lì mi sta guardando? La cellulite! Mannaggia a me che non ho usato i fanghi quest’inverno. Meglio cambiare posizione, così, con nonchalance [5]”;
- “che lavoro farà? Mi pare abbia l’espressione di chi possiede una BMW… ma quando scadeva la revisione alla mia auto?”;
- “già, guardami. Lo so: ho lavorato sodo e sono figa. Vediamo come ti comporti e cosa ti meriti. Ma se mi invita per stasera, cosa indosso? Non ho proprio idea ed ho messo a lavare proprio stamattina il completo più sexy!”.
In ufficio
Ed eccoci arrivati nel luogo dove la donna da’ il meglio di sé, vale a dire, alle riflessioni strategiche delle donne, quando vedono un uomo, nell’ufficio o, comunque, sul posto di lavoro dove trascorrono probabilmente la maggior parte della propria giornata “tipo”. Ed è inutile: puoi essere migliore di John Travolta dei tempi d’oro de La febbre del sabato sera o con la fisicità di Brad Pitt in Troy, ma la donna non si lascia trasportare (solo) dai pensieri più allettanti. Perché qui, sul lavoro, lei deve passarci l’intera sua vita! E tira in ballo tutto il repertorio della sua drammaticità (che coincide anche con la sua comicità).
Quindi, accanto alle riflessioni più normali di una donna libera del tipo:
- “il nuovo direttore sarà sposato?”;
- “quello mi fissa: che si è messo in testa?”;
- “prossima settimana ho il recupero pomeridiano: bene, starò a tu per tu per oltre otto ore con quel fustaccio”.
Compaiono altri pensieri, quasi fatali, come:
- “non posso. Inutile (riferendosi a se stessa): finiscila di guardarlo perché è un collega. Se inizio con lui la storia e poi finisce, come faccio? Cambio lavoro. No, non posso. Come pago il mutuo?”;
- “quello mi guarda! E che si è messo in testa? Mi vuoi offrire un caffè? E che ti sei messo in testa? Mi inviti a pranzo? Mica siamo cresciuti insieme…”;
- “ora, se io lo aiuto e gli do consigli, poi finisce che divento la sua migliore amica: e sono fregata! O no? Gli uomini vanno a letto con le loro migliori amiche? A proposito, devo chiamare Marta e fissare l’appuntamento per la riunione con i compagni della scuola media”;
- “se non spengono l’aria condizionata, domani mi butto ammalata ed invio il certificato medico. A proposito… devo farlo dopo che sono andata dal parrucchiere: sono indecente con i capelli”.