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Basta all’uso scritto, negli atti pubblici, di parole come ‘sindaca’, ‘questora’, avvocatessa’ e ‘rettrice’.
Lo chiede la Lega: l’uso del femminile va abolito per legge. E per chi non si adegua spunta la sanzione, fino a 5mila euro. Obiettivo: preservare la lingua italiana.
Il leghista, senatore Manfredi Potente ha presentato il suo disegno di legge (titolo: “Disposizioni per la tutela della lingua italiana, rispetto alle differenze di genere”).
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