Elezioni ad Aversa e Teverola, indagine per corruzione elettorale

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Elezioni comunali di Aversa e Teverola. I nomi di due candidati delle rispettive città finiscono in un’inchiesta della Procura Napoli nord insieme a quello di un politico sovracomunale. L’accusa è di voto di scambio.
Voti alle elezioni comunali in cambio di favori
Promesse in cambio di voti. Di questo sono accusate le persone indagate nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Procura Napoli nord. Sotto i riflettori non ci sono solo le ultime elezioni amministrative di Aversa, ma anche quelle di Teverola. Il sospetto è che possano essere  state inquinate da una condotta procacciatrice di voti con conseguente dazione o promessa di utilità nei confronti di terzi.
Voto di scambio: la denuncia del ‘corrotto’
Nelle indagini, secondo le indiscrezioni trapelate, sarebbero coinvolti con ruoli diversi tre esponenti politici: un candidato al consiglio comunale di Aversa e un altro a quello di Teverola, entrambi risultati vincitori rispettivamente con i sindaci Alfonso Golia e Tommaso Barbato; un terzo esponente politico si sarebbe ‘prodigato’ per promuovere la vittoria dei rispettivi delfini nelle due città ricorrendo, secondo le ipotesi degli inquirenti, chiaramente da verificare, a sistemi illeciti.
Le promesse fatte attraverso i messaggi sui social
Nel quadro delle indagini, ai politici si aggiunge  anche il denunciante, ossia l’elettore che, sebbene consapevole del fatto che sarebbe stato a sua volta indagato, avendo avuto un ruolo attivo, non ha esitato a rivolgersi alla polizia per segnalare di aver ricevuto una richiesta di voti, sia su Aversa che su Teverola, in cambio della promessa di un posto di lavoro per un suo congiunto nel mondo sanitario. L’uomo avrebbe raccontato tutto agli inquirenti aggiungendo come prova una serie di messaggi che gli sono stati inviati sui social. Il denunciante ha reso noti  i nomi dei due consiglieri da votare, fornendo tuttavia sulle elezioni aversane maggiori dettagli rispetto a quelle teverolesi.
Nell’inchiesta è stato coinvolto anche un altro soggetto che avrebbe favorito gli incontri incriminati. Gli atti dell’indagine giacciono sulla scrivania di un pm della Procura Napoli nord che dovrà stabilire quali misure adottare. Bisognerà naturalmente approfondire la fondatezza delle accuse mosse da chi ha denunciato e valutare le singole posizioni, con tutti i dovuti distinguo del caso.
Alessandra Tommasino
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