Views: 109
Non sei patito di televisione, tantomeno ti piacciono gli spettacoli trasmessi dai canali nazionali. Apri la tv solo quando c’è da ascoltare una notizia importante o si tratta di eventi straordinari. Che poi sia una registrazione o la diretta è, per te, del tutto indifferente. Anzi, a ben vedere, usi più YouTube che non le principali reti. Proprio per questo, alla fine dei conti, quel balzello sulla bolletta della luce imposto dalla legge per metterti in regola con l’abbonamento tv non ti va proprio a genio e vorresti evitare di pagarlo. Ma come? Ci sono diversi metodi per non pagare il canone Rai, molti dei quali offerti dalla tecnologia. In alcuni casi, però, proprio l’eccessivo modernismo potrebbe causare problemi: non tutti gli apparecchi in circolazione, infatti, sono esenti dal pagamento dell’imposta in questione. Bisogna quindi fare ordine e cercare di individuare in quali situazioni si può vedere la tv senza pagare nulla all’erario. È quello che cercheremo di fare in questo articolo in cui cercheremo di individuare su quali apparecchi non si paga il canone Rai e su quali, invece, è necessario.
Vedere la televisione senza pagare il canone Rai
Ci sono tanti modi per vedere la televisione senza pagare il Canone Rai. Uno di questi metodi lo suggerisce la stessa Rai che offre, tramite il proprio sito web, la possibilità di rivedere in streaming le trasmissioni. Di solito la differita è di pochi minuti. Difatti, chi guarda la televisione su internet, dallo schermo del proprio computer (e non dalla televisione tradizionale collegata alla rete), oppure dallo smartphone o dal tablet non deve pagare alcun abbonamento tv.
Per quanto riguarda la Rai, tutto ciò che devi fare per rivedere i programmi trasmessi su RaiUno, RaiDue e RaiTre è collegarti con il sito di Raiplay.it e, successivamente, cliccare sul menu in alto a destra (l’icona a forma di tre strisce orizzontali). Di lì, devi selezionare la voce GuidaTv/Replay oppure collegarti direttamente tramite questo link: https://www.raiplay.it/guidatv/. In questo modo è possibile rivedere tutto il palinsesto Rai anche dello stesso giorno.
Attenzione a non cadere in equivoco. Chi non vuol pagare il canone Rai non può vedere più tutta la televisione, anche quella delle reti private e non solo la Rai. Quindi sarà necessario che, come con RaiPlay, trovi il sistema per rivedere in streaming anche le televisioni private. Ogni rete ha il proprio sito internet in cui è possibile rivedere, in differita, i principali programmi. Basterà collegarsi con internet da un apparecchio che non è in grado di ricevere le onde televisive. Tale è un normale monitor di pc, ma anche lo smartphone o il tablet.
In alternativa, potresti vedere gli spettacoli televisivi su Netflix che presenta un ampio palinsesto, dedicato anche ai bambini piccoli. A volte si tratta di serie trasmesse sulle reti nazionali; ci sono anche film da cinema.
Naturalmente per non pagare il canone Rai non basta vedere la tv su internet, ma devi anche non possedere un apparecchio televisivo. Il fatto di tenerlo spento o che lo stesso sia guasto non è sufficiente: in casa non vi deve essere alcun apparecchio atto a ricevere le onde tv.
Esoneri dal canone Rai
Esistono poi una serie di ipotesi di esenzioni dal pagamento dell’abbonamento tv. Sul punto leggi Esonero canone Rai: a chi spetta? Non li vogliamo elencare tutti in questa sede, perché oggetto di questo articolo è piuttosto un altro ossia su quali apparecchi non si paga il canone Rai. Ricordiamo tuttavia, il caso più importante: quello per le persone con almeno 75 anni di età con un reddito annuo pari o inferiore a 8.000 euro. Si fa riferimento al reddito del contribuente sommato a quello del coniuge, sempre che non sia convivente con altri soggetti percettori di reddito.
Il beneficio dell’esenzione dal pagamento del canone RAI, riferito all’apparecchio televisivo del luogo di residenza, opera nei confronti dei soggetti di età pari o superiore a settantacinque anni, a condizione che il reddito proprio e del coniuge, senza conviventi, non sia superiore a (art. 1 co. 132 della L. 244/2007, DM 16.2.2018 e circ. Agenzia delle Entrate 20.9.2010 n. 46):
Per usufruire dell’esenzione dal pagamento del canone RaI, i soggetti interessati sono tenuti ad inviare all’Agenzia delle Entrate la dichiarazione sostitutiva attestante la sussistenza dei suddetti requisiti, mediante il nuovo modello approvato, unitamente alle relative istruzioni di compilazione.
I nuovi modelli, i quali sostituiscono i precedenti, possono essere presentati, unitamente ad una copia di un valido documento di riconoscimento, a mezzo del servizio postale in plico raccomandato, senza busta, (all’indirizzo: Agenzia delle Entrate, Ufficio di Torino 1, S.A.T. Sportello abbonamenti TV – Casella Postale 22 – 10121 Torino); in tal caso, si considerano presentati nella data di spedizione risultante dal timbro postale.
In alternativa, sono ammesse la trasmissione mediante posta elettronica certificata, purché i documenti stessi siano firmati digitalmente (all’indirizzo: cp22.sat@postacertificata.rai.it) oppure la consegna presso un ufficio territoriale dell’Agenzia delle Entrate.
Su quali apparecchi si paga il Canone Rai
La legge del 1938 [1] impone il pagamento dell’abbonamento tv a chiunque detenga uno o più «apparecchi atti od adattabili alla ricezione delle radioaudizioni». Con questa locuzione ci si riferisce a tutti gli apparecchi su cui è presente un sintonizzatore per la ricezione del segnale (terrestre o satellitare) di radiodiffusione dall’antenna radiotelevisiva [2].
Sono esonerati dal pagamento del canone RAI i detentori di apparecchi radiofonici purché tali apparecchi siano collocati esclusivamente presso abitazioni private [3].
Cosa si intende per apparecchio televisivo? Si tratta di un dispositivo in grado di ricevere, decodificare e visualizzare il segnale digitale terrestre o satellitare, direttamente (in quanto costruito con tutti i componenti tecnici necessari) o tramite decoder osintonizzatore esterno.
Per sintonizzatore, a sua volta, si intende un dispositivo, interno o esterno, idoneo ad operare nelle bande di frequenze destinate al servizio televisivo secondo almeno uno degli standard previsti nel sistema italiano per poter ricevere il relativo segnale TV.
Il Ministero ha poi elencato, a titolo esemplificativo, una serie di apparecchi atti o adattabili alla ricezione della radiodiffusione, in quanto tali soggetti al pagamento del canone TV, e quelli invece non soggetti. Lasciando questi ultimi al paragrafo successivo, ci occuperemo ora delle prime due categorie.
Tipologie di apparecchiature atte alla ricezione della radiodiffusione
Si paga il canone Rai su:
- Ricevitori TV fissi
- Ricevitori TV portatili
- Ricevitori TV per mezzi mobili
- Ricevitori radio fìssi
- Ricevitori radio portatili
- Ricevitori radio per mezzi mobili
- Terminale d’utente per telefonia mobile dotato di ricevitore radio/TV (esempio cellulare DVB-H)
- Riproduttore multimediale dotato di ricevitore radio/TV (per esempio, lettore mp3 con radio FM integrata)
Tipologie di apparecchiature adattabili alla ricezione della radiodiffusione
Si paga il canone Rai su:
- Videoregistratore dotato di sintonizzatore TV
- Chiavetta USB dotata di sintonizzatore radio/TV
- Scheda per computer dotata di sintonizzatore radio/TV
- Decoder per la TV digitale terrestre
- Ricevitore radio/TV satellitare
- Riproduttore multimediale, dotato di ricevitore radio/TV, senza trasduttori (per esempio, Media Center dotato di sintonizzatore radio/TV)
Su quali apparecchi non si paga il Canone Rai
Vediamo ora su quali apparecchi non si paga il canone Rai (sempre a condizione – come detto in precedenza – che in casa non vi sia comunque una tv).
Innanzitutto non costituiscono apparecchi televisivi i computer, gli smartphone, i tablet, ed ogni altro dispositivo se privi del sintonizzatore per il segnale digitale terrestre o satellitare [4]. Quindi chi guarda la tv in streaming può comunicare telematicamente all’Agenzia delle Entrate, tramite l’apposito modulo messo a disposizione dall’Agenzia stessa, il non possesso della Tv. Questa dichiarazione va ripetuta ogni anno.
Il Ministero ha poi elencato, a titolo esemplificativo, una serie di apparecchi non soggetti al pagamento del canone Rai perché si tratta di apparecchiature né atte né adattabili alla ricezione della radiodiffusione. Eccole:
- PC senza sintonizzatore TV
- monitor per computer
- casse acustiche
- videocitofoni.
Su di esse, quindi, non si paga il canone Rai
Che differenza c’è tra canone Rai ordinario e speciale?
Esistono due tipi di canone Rai
- ordinario, dovuto da chi detiene apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radio televisive in ambito familiare. Viene riscosso con la bolletta della luce relativa all’abitazione. L’importo è di 90 euro annui. Il canone di abbonamento è, in ogni caso, dovuto una sola volta in relazione ai suddetti apparecchi detenuti, nei luoghi adibiti a propria residenza o dimora, dallo stesso soggetto e dai soggetti appartenenti alla stessa famiglia anagrafica (insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso Comune);
- speciale, dovuto da chi detiene uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radiotelevisive in locali aperti al pubblico o comunque al di fuori dall’ambito familiare.
fonte
[1] Art. 1 del R.D.L. 21.2.38 n. 246.
[2] MISE note 22.2.2012 n. 12991.
[3] Art. 24 co. 14 della L. 49/97.
[4] MISE nota 20.4.2016 n. 9668