Figuraccia del governo Meloni

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Non è durata nemmeno un giorno la speranza di giustizia per le vittime di Najeem Osema Almasri Habish. Il torturatore libico, liberato col pretesto di un cavillo giuridico, è stato rapidamente imbarcato su un aereo dei Servizi italiani e riportato in Libia, dove è stato accolto con celebrazioni dalla milizia Rada. Permane il forte sospetto che la sua scarcerazione sia stata agevolata per timore delle rivelazioni che il trafficante avrebbe potuto fare sulle connivenze politiche italiane nel sistema della tratta di esseri umani.L’arresto e la liberazione di Najeem Osema Almasri Habish, detto AlmastriIl governo Meloni è finito al centro di un nuovo scandalo internazionale con la liberazione di Najeem Osema Almasri Habish, noto come Almastri, un trafficante di esseri umani e torturatore libico ricercato dalla Corte Penale Internazionale (CPI).

Arrestato domenica a Torino dopo aver assistito alla partita Juventus-Milan, Almastri era stato identificato grazie a un mandato internazionale emesso per gravi crimini contro l’umanità, tra cui tortura e tratta di esseri umani.La notizia dell’arresto aveva inizialmente suscitato un barlume di speranza: finalmente l’Italia sembrava pronta a colpire un pezzo grosso del traffico di migranti, uno dei protagonisti del sistema di sfruttamento e violenze che opprime migliaia di persone nei centri di detenzione libici. Tuttavia, poche ore dopo, è emersa una realtà molto diversa.Almastri è stato rilasciato con la motivazione di un presunto vizio procedurale, e il governo italiano ha addirittura fornito un volo di Stato per il suo ritorno a Tripoli, dove è stato accolto come un eroe.Il fallimento delle promesse del governo A marzo 2023, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni aveva promesso di “stanare gli scafisti in tutto l’orbe terraqueo”, pronunciando queste parole con grande enfasi e occhi fiammanti.Tuttavia, la realtà dei fatti racconta una storia diversa. Gli arresti effettuati fino a oggi hanno riguardato perlopiù elementi secondari, bassa manovalanza, disgraziati messi al timone delle bagnarole cariche di migranti, mentre i veri trafficanti continuano ad agire indisturbati, al riparo nelle loro roccaforti.Così certi della loro impunità, come Najeem Osema Almasri Habish, da andarsene in uno stadio italiano per assistere a una partita di calcio Il caso Almastri rappresentava un’opportunità unica per dimostrare serietà nella lotta contro i trafficanti di esseri umani. Invece il governo italiano ha preferito trovare una scappatoia per liberare un uomo che – secondo diverse fonti internazionali – è un elemento cruciale della rete criminale libica.La scelta di lasciarlo andare non è solo una macchia sull’immagine dell’Italia, ma anche una palese dimostrazione di servilismo, l’ennesimo, nei confronti di troppi padroni, di un governo che fa della retorica sovranista una bandiera, ma che, nei fatti, è incapace di agire con coerenza.La liberazione di Almastri – accompagnata da scuse e un volo di Stato – è l’ultimo stadio di una politica migratoria che non protegge le vittime, ma si piega ai potenti. Mentre i migranti continuano a morire nel Mediterraneo, l’Italia si dimostra complice di un sistema che perpetua violenze e ingiustizie.

i trafficanti di esseri umani. Invece il governo italiano ha preferito trovare una scappatoia per liberare un uomo che – secondo diverse fonti internazionali – è un elemento cruciale della rete criminale libica.La scelta di lasciarlo andare non è solo una macchia sull’immagine dell’Italia, ma anche una palese dimostrazione di servilismo, l’ennesimo, nei confronti di troppi padroni, di un governo che fa della retorica sovranista una bandiera, ma che, nei fatti, è incapace di agire con coerenza.La liberazione di Almastri – accompagnata da scuse e un volo di Stato – è l’ultimo stadio di una politica migratoria che non protegge le vittime, ma si piega ai potenti. Mentre i migranti continuano a morire nel Mediterraneo, l’Italia si dimostra complice di un sistema che perpetua violenze e ingiustizie.