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ovvero più del 90% dei suoi programmi di aiuti esteri, sfidando i tribunali.

Secondo Atul Gawande [medico chirurgo ed ex dirigente dell’USAID] tra questi ci sono: Tutte le forniture per la malaria che proteggono 53 milioni di persone, tutti i programmi per la tubercolosi, tutte le forniture di pacchetti di cibo d’emergenza prodotti negli Stati Uniti per i bambini affamati, supporto alla prevenzione, all’individuazione e alla risposta alle epidemie mortali, tutte le squadre statunitensi dispiegabili per l’assistenza ai terremoti, oltre 1.000 cucine alimentari in Sudan, fornitura di farmaci essenziali per la salute materno-infantile nei Paesi di tutto il mondo, servizi della Elizabeth Glaser Pediatric AIDS Foundation [che raggiunge 350.000 persone in trattamento con l’HIV].
Tutti i programmi USAID nei Paesi ex sovietici dell’Asia centrale, compresi i programmi sanitari per combattere la tubercolosi dilagante e i programmi agricoli, sono stati interrotti, come anche il programma di screening con il governo messicano per identificare le droghe illecite come il fentanyl e un progetto nella Repubblica Democratica del Congo che gestisce l’unica fonte d’acqua per campi con 250.000 sfollati in campi situati al centro del conflitto in corso.