il Lazio non esiste.

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Il Lazio non ha un’identità regionale perché gli abitanti si identificano più facilmente con Roma?

Perché il Lazio non esiste. Non è una regione.

72% degli abitanti a Roma e il 28% nelle altre 4 province? Ma che roba è?

Esiste Roma, la Roma dei rioni, dei quartieri e delle borgate, e l’area metropolitana romana, approssimativamente comrpesa nel triangolo Civitavecchia, Anzio, Tivoli, e comprendente anche i Castelli Romani.

Esiste la Ciociaria e l’Agro Pontino, la prima a vocazione agropastorale e industriale, la seconda a vocazione agricola intensiva e marittima.

Esiste la Sabina, appartenente all’Umbria fino agli anni ’30, ma forse più vicina alla provincia dell’Aquila come geografia e cultura.

Esiste infine la Tuscia, regione stupenda piena di borghi medievali fantastici, castelli, laghi, e terme. Per me in tutto e per tutto uguale all’Umbria.

Il Lazio non esiste come regione unitaria e, fosse per me, ridefinirei i confini regionali del centro Italia come rappresentato nella cartina qui sotto, avendo al centro una Regione Romana, o Agro Romano che dir si voglia.

La parte del cosiddetto basso Lazio ha una storia diversa, legata all’area culturale e politica napoletana. Paesi come Gaeta, Sperlonga, Formia e Minturno erano radicati nella sfera del Regno di Napoli, mentre la Ciociaria fungeva da terra di confine tra due culture. Fu Mussolini a togliere queste zone dalla provincia di Caserta e annetterle alla nuova provincia di Littoria (oggi Latina). Anche l’Agro Pontino, che non esisteva come lo conosciamo oggi, fu strappato alla palude malarica e trasformato per volontà del regime. Allo stesso modo, Rieti fu aggiunta al Lazio per dare a Roma una regione più estesa e “importante.” Ecco perché insisto nel dirlo: il Lazio non esiste.