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Il neocapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Bignami, scelto direttamente da Giorgia Meloni e dalla sua alleata Arianna Meloni, ha già suscitato forti malumori all’interno del suo stesso partito, causando frizioni tra le fila di destra. La sua decisione di prendere di mira gli “assenteisti” di FdI, ovvero i parlamentari del partito accusati di non partecipare regolarmente alle attività in Aula, ha sollevato non poche polemiche. Questa posizione di Bignami, sebbene dettata da una volontà di disciplina e di rigore, lo ha messo in contrasto con alcuni esponenti del partito che non hanno apprezzato il suo approccio.
Il suo debutto alla conferenza dei capigruppo, un momento cruciale in cui i leader dei gruppi parlamentari si confrontano sulle questioni politiche, è stato segnato da una tensione palpabile. Durante l’incontro, Bignami è stato richiamato dal presidente della Camera, Lorenzo Fontana, esponente della Lega, che gli ha suggerito di utilizzare “modi più consoni al ruolo” da capogruppo, facendo intendere che il suo stile di comunicazione, forse troppo diretto, fosse poco appropriato per la posizione che ricopre.
Le difficoltà di Bignami non si sono fermate a un semplice rimprovero formale. Infatti, un faccia a faccia particolarmente acceso tra il capogruppo di FdI e Giuseppe Mangialavori, esponente di Forza Italia, ha portato a uno scambio di battute decisamente infuocate. Secondo le indiscrezioni, Mangialavori avrebbe minacciato Bignami, dicendogli: “Se continui così, ti butto dalla finestra…”. Una dichiarazione che sottolinea non solo la tensione tra i partiti alleati, ma anche l’incertezza che Bignami si troverà ad affrontare nel gestire le dinamiche interne a un partito come FdI, già alle prese con equilibri complessi.
L’ascesa di Bignami alla guida del gruppo parlamentare di FdI sembra essere stata più turbolenta del previsto. Le sue scelte iniziali, tese a imporre disciplina e a mantenere un controllo rigoroso sulle assenze, non sono state ben accolte da tutti, e le reazioni interne al partito suggeriscono che il suo compito potrebbe rivelarsi più difficile di quanto inizialmente previsto. Se Bignami saprà gestire le pressioni interne e mantenere la sua posizione, dovrà affrontare una battaglia continua per guadagnarsi il rispetto e la fiducia all’interno di un partito che, seppur unito su molte questioni, non è privo di divergenze interne.