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Il primo ministro giapponese, Shigeru Ishiba, ha dichiarato lunedì che il Giappone non intende fare grandi concessioni né affrettare un accordo nei prossimi negoziati sui dazi con l’amministrazione del presidente statunitense, Donald Trump.

Il Giappone, storico alleato degli Stati Uniti, è stato colpito da dazi del 24% sulle esportazioni verso gli USA, anche se queste misure, come molte dei dazi «reciproche» volute da Trump, sono state sospese per 90 giorni. Resta comunque in vigore un dazio universale del 10%, insieme a un’imposta del 25% sulle automobili, particolarmente pesante considerando che gli Stati Uniti sono il principale mercato di esportazione per il Giappone, e che le auto rappresentano circa il 28% delle sue esportazioni verso Washington.
I colloqui commerciali tra i due Paesi inizieranno giovedì a Washington e affronteranno temi come i dazi e le questioni valutarie.
Trump ha inoltre accusato il Giappone di mantenere intenzionalmente uno yen debole – alimentando le aspettative di pressioni su Tokyo affinché rafforzi la propria valuta – nonostante di recente il calo del dollaro abbia fatto salire lo yen — Reuters.