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Anche il bollo auto rientra tra quelle tasse alle quali si applicherà il nuovo termine di prescrizione di 10 anni introdotto dalla bozza della legge di bilancio . Stando infatti alla norma appena inserita dal Governo alla manovra di fine anno, i tempi per liberarsi degli arretrati della tassa automobilistica passano da 3 anni a 10. Più del triplo. In pratica, con la riforma si vuol introdurre una norma di interpretazione autentica, avente effetti retroattivi, secondo cui una cartella non impugnata nei 60 giorni dalla sua notifica, e quindi divenuta definitiva, si prescrive sempre dopo 10 anni. In barba a quanto stabilito dalle Sezioni Unite della Cassazione secondo cui, invece, la prescrizione di una cartella esattoriale varia in base alla tipologia di tributo di cui si chiede il pagamento e tale rimane anche se non contestata [1].
Perché mai questa inversione di tendenza? Sicuramente per dare più tempo al nuovo esattore, ossia Agenzia delle Entrate Riscossione (che già di poteri ne ha a sufficienza), più tempo per eseguire pignoramenti, fermi e ipoteche. Debitori quindi sotto scopa del nuovo Agente della riscossione.
Si triplica la prescrizione della cartella di pagamento per bollo auto se non contestata entro 60 giorni dalla notifica
Piove sul bagnato. La norma ha infatti effetti retroattivi (come tutte le norme di interpretazione autentica) e, pertanto, vale anche per le cartelle già notificate. Con la conseguenza che tutti i contribuenti che hanno già ricevuto delle cartelle per bollo autoe che hanno deciso di non impugnarle, ma che nello stesso tempo stavano attendendo l’arrivo della prescrizione (tre anni), saranno invece imprigionati nel debito per un tempo superiore a tre volte tanto.
Un esempio servirà a comprendere meglio cosa cambia. Immaginiamo una persona che abbia ricevuto tre anni fa, una cartella esattoriale per un bollo auto non pagato. Il contribuente non ha impugnato la cartella, ma attendeva ansiosamente il 31 dicembre 2018 per liberarsi definitivamente del debito, non avendo mai ricevuto lettere di solleciti. Con la modifica, ci vorrà invece il 2025 per cantare vittoria.
La norma contenuta nella legge di bilancio ha effetto retroattivo e vale anche per le cartelle già notificate
La modifica calpesta letteralmente la precisazione fornita dalle Sezioni Unite della Cassazione a fine dell’anno scorso [1] secondo cui la cartella di pagamento non può assimilarsi a una sentenza definitiva (la quale si prescrive in 10 anni); e pertanto, se anche non impugnata, mantiene gli stessi tempi di prescrizione previsti per il tributo di cui chiede il pagamento. Prescrizione che, per il bollo auto, è di tre anni a partire dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui il pagamento è dovuto.
note
[1] Cass. S.U. sent. n. 23395/16