MAROCCHINATE “Aspettavamo ji salvatori… so’ arrivati ji diavoli”

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Per raccontare una storia servono due cose. Un ottimo testo e un ottimo attore. Vi pare poco?
Francesca De Sanctis- “Unità” 28 Ottobre 2016

Marocchinate” racconta i terribili giorni decisivi e successivi allo sfondamento da parte degli alleati della linea di Montecassino, ultimo baluardo tedesco. Apparentemente la guerra è finita e l’Italia è libera, ma non per le popolazioni di gran parte del basso Lazio. Un’altra di quelle storie che, se non sei di quei luoghi dove sono accadute, non le conosci. Siamo in un paese della Ciociaria e Angelino, pastore locale, ci racconta la faticosa vita contadina della sua zona prima della guerra. Vita che viene sconvolta con l’arrivo delle truppe marocchine, i “Goumiers”, aggregate agli alleati, ai quali viene affidato il compito di entrare nella rocciosa difesa tedesca. Le “truppe marocchine” ottemperano al loro compito e, come ricompensa, ottengono il “diritto di preda” contro la popolazione civile.

Cinquanta ore di carta bianca, cinquanta ore in cui fanno razzia di tutto quello che trovano: oro, case, vino, bestie, ma soprattutto donne. Sono migliaia le donne che verranno stuprate e uccise nella primavera del ‘44 dai soldati marocchini. Tra queste c’è Silvina, la moglie di Angelino, che diventerà anch’essa una “marocchinata”.

Lo spettacolo ha lo scopo di rispolverare i gravi fatti della Ciociaria del ’44, per non dimenticare le migliaia di donne vittime di quelle violenze.