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E’ stato approvato a larga maggioranza qualche giorno fa il decreto che pone fine ad una diffusa pratica di riciclaggio di denaro.
Grazie al voto congiunto dei partiti di maggioranza ed opposizione, passa senza colpo ferire il decreto “Buste ai matrimoni”. Vi spieghiamo nel dettaglio il tutto.
In molte regioni d’Italia, è usanza comune donare somme in denaro agli sposini in occasione del loro matrimonio. Somme che variano a volte dal grado di parentela degli ospiti, a volte dalle possibilità economiche degli stessi. In molte regioni del Sud Italia si è giunti addirittura ad organizzare fastose cerimonie infinite con pranzi da ristorante stellato. Il tutto preparato avendo prima fatto due conti iniziali in modo da rientrare delle spese sostenute e più frequentemente guadagnarci.
Questi scambi di denaro sino ad oggi venivano effettuati senza alcun tipo di controllo da parte del Fisco e quindi non sottoposti a tassazione. Per arginare il fenomeno e dunque spingere sempre di più le coppie in procinto di sposarsi ad optare per una più normale lista-nozze, a partire dal 2018 verranno effettuati serrati controlli al fine di recuperare il sommerso.
Sarà ancora possibile donare somme in denaro, ma fino ad un massimo di 85 euro ad invitato. Superato l’importo di 85 euro, verrà applicata una ritenuta di legge del 15%.
Il compito di raccogliere eventuali somme in denaro e compilare il modulo da consegnare successivamente alle Agenzie delle Entrate del territorio, sarà affidato agli ex dipendenti di Equitalia.
Il Ministero dell’Economia ha già messo in campo quasi 2500 uomini che, incrociando le informazioni ricevute da diocesi e sale ricevimenti, potranno presidiare senza dare all’occhio i festini matrimoniali.
Le sanzioni per i trasgressori sono pesantissime con multe da 1000 a 15000 euro.
Fate attenzione! Fate girare…
Si capisce già dal tenore del pezzo che si tratta di una trovata per farsi due risate, una citazione di Dario Fo: “Un popolo senza satira e senza senso dell’ironia è un popolo morto”. GRANDE BUFALA