Views: 1
(Rinnovabili.it9 – È alimentato grazie all’energia solare ed è in grado di trasformare rapidamente rifiuti di plastica e tessuto in piastrelle per l’edilizia. Non poteva esserci dunque nome più appropriato di Trashpresso, per il nuovo centro di riciclo mobileinventato da Miniwiz.
La società aveva già fatto parlare di sé con il lancio dei Polli-Bricks, mattoni in PET riciclato con cui nel 2010 è stata realizzata la struttura temporanea EcoARK a Taipei. Il successo dei Polli-Bricks – unità ottagonali leggere e allo stesso tempo robuste e facili da assemblare – ha spinto Miniwiz a osare di più.
Il centro di riciclo mobile Trashpresso nasce dall’esigenza di facilitare le buone pratiche di smaltimento rifiuti anche in quelle comunità remote e isolate che non hanno accesso a infrastrutture e servizi comuni nei centri sviluppati. In altre parole Trashpresso è stato progettato per alleggerire il carico, creando in loco un sistema di upcyclingautosufficiente.
Come funziona il centro di riciclo mobile Trashpresso
L’impianto, una grossa scatola lunga approssimativamente 12 metri, è mobile: può essere trasportato ovunque ce ne sia bisogno con l’unica precauzione di essere parcheggiato sotto il sole. Per poter funzionare in aree remote e quindi, con molta probabilità, prive di rete elettrica, l’intero processo di riciclo deve essere autosufficiente. Ecco perché il macchinario è alimentato da alcuni moduli fotovoltaici istallati sulla sommità della struttura.
Una volta portata a destinazione e disimballata, la macchina è in grado di pulire, sminuzzare, fondere e ri-solidificare i rifiuti di plastica e tessuto in piastrelle adatte a pavimentazioni interne ed esterne. Secondo la società, serve l’equivalente di cinque bottiglie in PET per realizzare una piastrella. Trashpresso può produrre circa 10 metri quadrati di piastrelle ogni 40 minuti. Anche l’acqua impiegata per lavare la spazzatura viene riciclata all’interno del sistema, nel tentativo di ridurre ulteriormente la sua impronta
“Trashpresso – spiega Arthur Huang, co-fondatore e CEO di Miniwiz – supera le barriere della distanza e dell’energia, dimostrando che il riciclo è possibile ovunque. Non solo permette di trasformare i rifiuti in loco, ma serve anche come strumento educativo nelle comunità isolate”. Il primo utilizzo del centro di riciclo mobile sarà a partire da luglio, nella regione del NianBao Yuze, sull’altopiano tibetano, dove l’aumento del turismo sta incrementando anche l’abbandono dei rifiuti.