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Chruščëv fu il primo esponente dell’Unione Sovietica a denunciare il regime totalitario e dispotico di Stalin e della polizia segreta (facendone anche arrestare e giustiziare il capo Berija). Chruščëv avviò inoltre il cosiddetto processo di destalinizzazione volto anche ad una distensione delle relazioni estere con l’occidente. La sua figura tuttavia non fu priva di contraddizioni: alle promesse di maggiore libertà si contrappose la violenta repressione nel sangue della rivolta ungherese del 1956.
Chruščëv venne di fatto spodestato nell’ottobre del 1964 in seguito al fallimento della crisi di Cuba e l’onta derivante dalla decisione di erigere il muro di Berlino.

Il luogo in cui avvenne era una foresta bielorussa, a pochi chilometri dall’allora confine polacco.
I cadaveri (in totale 23.000) furono ritrovati solo nel 1943 e il loro ritrovamento costituì un’importante arma di propaganda per il regime nazista.
Essi comprendevano corpi di ufficiali e popolazione polacca comune.
Quando infatti la Germania invase la Polonia da ovest nel 1939, la Russia si mosse da est per proteggere gli interessi sovietici. Sotto attacco, diversi soldati ed esponenti polacchi furono catturati e mandati nei campi di prigionia in Ucraina e Bielorussia.
Fu però Berija, ministro degli Interni russo e capo della polizia politica, che suggerì allo stesso Stalin di deportarli e ucciderli a Katyn.
Stalin firmò l’ordine e, tra aprile e maggio, quelle persone furono portate nella foresta, uccise a sangue freddo e sepolte nella fossa comune.

L’invasione ebbe inizio all’alba del 24 febbraio con ripetuti attacchi aerei e missilistici seguiti poche ore dopo dall’avanzata terrestre secondo 3 direttrici: nord (confine bielorusso) con l’obiettivo di catturare Kyiv, est (confine russo) e sud (dalla Crimea).
A nord i russi arrivano ad occupare i sobborghi della capitale ma, in seguito alla controffensiva del 16 marzo, l’esercito ucraino riuscì a liberare e a riprendere il controllo delle aree occupate nell’oblast’ di Kyiv.
In seguito, vennero scoperti i segni dei massacri perpetrati dai russi ai danni dei civili delle zone occupate. Nella sola città di Buča vennero ritrovati i resti di oltre 450 civili vittime di esecuzioni ed uccisioni di massa.

Alla cerimonia erano presenti le autorità militari, civili, religiose, il progettista Francesco Rotondi, un tenente colonnello del Genio navale, e la madrina del varo, la signora Elena Cerio.
Il vascello venne consegnato alla marina il 26 maggio 1931, entrando in servizio come nave-scuola il 6 giugno, affiancando la Cristoforo Colombo di tre anni più vecchia, e costituendo con essa la Divisione Navi Scuola al comando dell’Ammiraglio Domenico Cavagnari. Il motto originario era “Per la Patria e per il Re“, ma con l’Italia Repubblicana venne cambiato in “Saldi nella furia dei venti e degli eventi“. Venne nuovamente modificato nel 1978 in “Non chi comincia, ma quel che persevera”, un richiamo per coloro che ogni anno devono salpare e vivere tre mesi di addestramento sul vascello.

17 Febbraio 1992: Viene arrestato Mario Chiesa, esponente di primo piano del PSI, colto in flagranza mentre intascava una tangente per un appalto truccato.
L’inchiesta, soprannominata poi Mani Pulite, o Tangentopoli, si allargò presto a tutti i principali partiti italiani.
Le indagini misero in luce un sistema corrotto di legami fra esponenti politici e imprenditori che sfociava in un giro di tangenti, corruzione, appalti truccati e finanziamenti illeciti ai partiti.
Dopo anni di indagini, più di 1’400 persone vennero condannate, 544 assolte e 448 prosciolte per prescrizione.
L’inchiesta di Tangentopoli comportò la fine della cosiddetta “Prima Repubblica” con il drastico ridimensionamento, se non addirittura la scomparsa, di alcuni dei principali partiti che per decenni ne erano stati i protagonisti, primi fra tutti la Democrazia Cristiana e il Partito Socialista.

– riconoscimento dell’indipendenza e la sovranità della Santa Sede, rappresentato dalla fondazione dello Stato della Città del Vaticano
– Cattolicesimo reso religione di Stato in Italia, con importanti conseguenze sul sistema scolastico pubblico, come l’istituzione dell’insegnamento della religione cattolica
– un versamento di 750’000’000 lire e la consegna di un consolidato italiano dal valore di 1’000’000’000 di lire al neo-stato della Chiesa.

In queste regioni la popolazione etnicamente italiana subì vari soprusi e fu vittima di omicidi nei campi di prigionia e nelle foibe.
Questa giornata, con la legge 30 marzo 2004 n. 92, fu scelta per diventare la “Giornata del Ricordo”, con lo scopo di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.





Esplode nei cieli a nord di Ustica l’aereo italiano DC-9 Itavia causando 81 vittime delle quali 13 bambini.

Alcuni deputati dell’opposizione si astengono dai lavori parlamentari riunendosi nella sala dell’Aventino boicottando il governo fascista. La causa fu la scomparsa dell’Onorevole Giacomo Matteotti avvenuta il 10 giugno. Il 30 maggio infatti aveva denunciato brogli e violenze del partito fascista per ottenere voti alle elezioni del 6 aprile precedente. Le ultime frasi del discorso in Parlamento furono proprio “Io il mio discorso l’ho fatto. Ora voi preparate il discorso funebre per me”. Il suo corpo venne poi ritrovato il 16 agosto nel comune di Riano. Benito Mussolini si assunse in seguito anche la responsabilità “politica, morale, storica di tutto l’avvenuto”. L’obiettivo del boicottaggio era il processo dei responsabili del rapimento del deputato socialista ma la protesta non ebbe successo: il 9 novembre 1926 la Camera deliberò la decadenza dei 123 deputati dell’Aventino.

Entra il vigore il secondo armistizio di Compiègne, firmato dalla Francia e dal Terzo Reich. Le clausole armistiziali imposte furono estremamente dure e onerose: – le unità francesi ancora combattenti si sarebbero dovute arrendere senza condizioni; – tre quinti del territorio francese nord-occidentale sarebbero passati sotto occupazione tedesca; – il resto del territorio sarebbe passato sotto il governo di un nuovo stato che avrebbe avuto sede a Vichy; – tutti i costi legati all’occupazione militare (circa 400 milioni di franchi al giorno) sarebbero stati coperti dalla Francia; – tutto il materiale bellico catturato sarebbe rimasto nelle mani della Wehrmacht; – tutti i prigionieri di guerra francesi sarebbero rimasti in mano tedesca fino alla fine delle ostilità. Hitler decise di farlo firmare nello stesso vagone dove fu firmato il primo armistizio di Compiègne, quando fu la Germania ad arrendersi all’esercito francese.

Adolf Hitler visita la capitale francese, da poco territorio occupato dall’esercito tedesco. Si recò alla tomba di Napoleone e, come tributo all’imperatore francese, Hitler ordinò che i resti del figlio di Napoleone fossero trasferiti da Vienna per giacere accanto al padre.
Ordinò inoltre la distruzione di due monumenti della prima guerra mondiale: uno al generale Charles Mangin, eroe di guerra francese, e uno a Edith Cavell, un’infermiera britannica che fu giustiziata da un plotone d’esecuzione tedesco per aver aiutato i soldati alleati a fuggire da Bruxelles occupata dai tedeschi.

Con l’attacco della Germania ai danni dell’Unione Sovietica ha inizio l’Operazione Barbarossa.

Il re francese Luigi XVI viene arrestato a Varennes mentre tenta la fuga con la sua famiglia per raggiungere Montmédy e cercare di sovvertire la rivoluzione in atto.

I rappresentanti del Terzo Stato francese, proclamatisi Assemblea Nazionale, si riuniscono nella sala della Pallacorda per pronunciare l’omonimo accordo nel quale giurarono “di non separarsi mai e di riunirsi ovunque le circostanze l’avessero richiesto, fino a che non fosse stata stabilita e affermata su solide fondamenta una Costituzione per il regno francese”.


L’esercito napoleonico si scontra con gli eserciti anglo-prussiani a Waterloo. La sconfitta francese portò all’esilio definitivo di Napoleone a Sant’Elena.

5 funzionari della Casa Bianca vengono arrestati per aver scassinato alcuni uffici del comitato del Partito Democratico Americano. Le indagini condurranno ad una fitta rete di intercettazioni effettuate da uomini vicini all’allora presidente repubblicano Nixon per favorire una sua rielezione. L’evolversi delle indagini portarono inoltre alle dimissioni dello stesso presidente e all’arresto di diversi suoi collaboratori. L’intero caso divenne celebre come “Watergate“, dal nome del complesso residenziale dove si trovavano gli uffici del Partito Democratico.

Dopo quattro giorni di combattimenti, termina la battaglia di mezzo giugno, scontro navale tra la flotta Alleata e quella dell’Asse.
Le forze italo-tedesche riuscirono a fermare le operazioni degli Alleati “Harpoon” e “Vigorous”, ovvero delle spedizioni di rifornimenti verso l’isola di Malta, la quale era sotto assedio dal 1940.
Il convoglio Harpoon, salpato da Gibilterra, fu sottoposto a lunghi attacchi da parte dei velivoli dell’Asse e dei sommergibili italiani durante il suo tragitto verso il Canale di Sicilia; in totale, dei sei mercantili facenti parte del convoglio, solo due riuscirono ad arrivare a destinazione, mentre la scorta dovette subire forti perdite.
Il convoglio Vigorous, salpato da Alessandria, fu più volte attaccato da aerei italiani e tedeschi, sottomarini e torpediniere della Kriegsmarine, perdendo numerose unità prima di invertire la rotta e tornare alla base, senza consegnare alcun rifornimento all’isola maltese.

Viene fondato a Milano il “Comitato dell’Associazione Italiana per il soccorso ai feriti ed ai malati in guerra“, ovvero la Croce Rossa Italiana.

Lo stato maggiore britannico esortò i francesi a difendere Parigi strada per strada ma Pétain, capo di Stato francese, respinse l’idea credendo che rendere Parigi una città di rovine non avrebbe risolto il problema.
Il 12 giugno il governo francese, a Tours, dichiarò Parigi una città aperta, che quindi non avrebbe opposto resistenza.
Alle 5:30 del mattino del 14 giugno, la prima avanguardia tedesca entrò in città, seguita da altre colonne di soldati. Nel pomeriggio la Wehrmacht innalzò la svastica nazista sull’Arco di Trionfo e organizzò delle parate militari. Otto giorni dopo venne firmato il secondo armistizio di Compiègne, dove la Francia si arrese incondizionatamente.

Viene promulgato da Costantino l’Editto di Milano. Il documento pubblicato a Nicomedia da Licinio diede la facoltà ad ogni abitante dell’impero di adorare a modo suo la divinità del cielo.
L’Editto quindi pose fine alle persecuzioni dei cittadini della fede Cristiana e in generale di tutte le religioni diverse dal paganesimo.
Di fatto però fu una astuta strategia per far cessare le rivolte civili che in quel periodo minacciavano l’integrità dell’impero.
Difatti l’unica condizione per la libertà di professare la propria religiosa fu quella di pregare per la salvezza dello Stato.

Nelson Mandela viene condannato all’ergastolo per alto tradimento.

Il congresso degli Stati Uniti riconosce Antonio Meucci come il primo inventore del telefono.




Viene investito da un tram a Barcellona il celebre architetto Antoni Gaudí. Morirà il successivo 10 giugno a causa delle ferite riportate.

Alle 6:30 gli Alleati sbarcano in Normandia per iniziare la liberazione del Continente dall’occupazione nazista.
Con l’inizio dell’operazione Overlord gli anglo-americani attuarono nella Francia settentrionale lo sbarco più grande della storia: 2727 navi mercantili, 700 da guerra, 2500 mezzi da sbarco e oltre 2000 aerei.
In previsione dell’attacco Hitler aveva fatto costruire un sistema di fortificazioni, il vallo atlantico, lungo tutta la costa francese ammassandovi oltre sessanta divisioni.
Cinque furono i punti di sbarco: “Utah” e “Omaha” degli americani a occidente, “Gold”, “Juno” e “Sword” per gli inglesi a oriente.
In un solo giorno di battaglia morirono oltre 10’000 Alleati.
Alla fine del D-day (Decision day) erano sbarcati 57’500 americani e 75’000 tra inglesi e canadesi.

Viene annunciato dal segretario di Stato statunitense George Marshall il piano per la ripresa europea (“European Recovery Program”), comunemente noto come piano Marshall. Nella pratica, il piano Marshall prese il via nel 1948 e si fermò nel 1951.
Con il piano Marshall gli Stati Uniti fornirono ampie risorse economiche alle nazioni dell’Europa occidentale, per favorire la ripresa dopo le devastazioni della seconda guerra mondiale e la crescita economica nel lungo periodo.
Inoltre, gli Stati Uniti sfruttarono il piano Marshall per promuovere da un lato l’integrazione europea – ritenendo che un’Europa unita sarebbe stata prospera e capace di opporsi all’Unione Sovietica – dall’altro l’alleanza atlantica.
È in questi anni, non a caso, che si costituiscono la NATO (1949) e la CECA (1951), precursore dell’attuale Unione Europea.

Il massacro messo in atto dal governo fu discusso in tutto il mondo e dipinsero la Cina comunista come repressiva e totalitaria. Tutt’ora nella Cina continentale è vietato commemorare o anche solo discutere l’evento, e di recente stanno assumendo una particolare importanza i tentativi del governo di Pechino di impedire le tradizionali commemorazioni nella autonoma Hong Kong.

A Tokyo si apre la prima seduta del processo di Tokyo, analogo orientale del processo di Norimberga. Presieduto dal tribunale militare internazionale per l’Estremo Oriente, durante il processo vennero condannati 28 criminali di guerra giapponesi, colpevoli di aver commesso crimini contro la pace, crimini di guerra e crimini contro l’umanità.

Gli italiani, uomini (e per la prima volta) donne, sono chiamati a votare in un referendum sulla forma istituzionale dello Stato, prodromico alla ricostruzione dell’Italia dopo il periodo fascista e la seconda guerra mondiale. Con 12 milioni di voti in favore della Repubblica e 10 milioni di voti in favore della monarchia i risultati decretarono la nascita della Repubblica Italiana. Contemporaneamente si svolsero le elezioni per l’Assemblea costituente, che lavorò alla Costituzione (tutt’ora in vigore) della nuova Repubblica.
