Nota completa del ministero degli Esteri cinese:

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«La questione del fentanyl è solo una scusa pretestuosa per aumentare le tariffe statunitensi sulle importazioni cinesi. Le nostre contromisure per difendere i nostri diritti e interessi sono pienamente legittime e necessarie.

Gli Stati Uniti, e nessun altro, sono responsabili della crisi del fentanyl al loro interno. Con spirito di umanità e buona volontà verso il popolo americano, abbiamo adottato misure concrete per aiutare gli Stati Uniti ad affrontare il problema. Invece di riconoscere i nostri sforzi, gli Stati Uniti hanno cercato di diffamare e scaricare la colpa sulla Cina, esercitando pressioni e ricatti con l’aumento delle tariffe. Ci stanno punendo per averli aiutati. Questo non risolverà il problema statunitense e comprometterà il dialogo e la cooperazione nella lotta al narcotraffico.

Le intimidazioni non ci spaventano. Il bullismo non funziona con noi. Pressioni, coercizioni o minacce non sono il modo giusto di trattare con la Cina. Chi usa la massima pressione con la Cina sta scegliendo il bersaglio sbagliato e commettendo un errore di calcolo. Se gli Stati Uniti vogliono davvero risolvere il problema del fentanyl, devono consultarsi con la Cina trattandosi da pari.

Se è la guerra che gli Stati Uniti vogliono – che sia una guerra tariffaria, commerciale o di altro tipo – siamo pronti a combattere fino alla fine. Esortiamo gli Stati Uniti a smettere di essere dominanti e a tornare al più presto sulla strada giusta del dialogo e della cooperazione».

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