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Totò e Franca Faldini allo zoo di Roma


“Avevo acquistato un leoncino. Quando crebbe, accadde che aggredì mia figlia, la quale all’epoca aveva soli 3 anni; così me ne volevo liberare, senza ovviamente sopprimerlo. Pensai di portarlo allo zoo, lo zoo qui di Roma, ma me lo rifiutarono. Sapevo che alla De Paolis c’era un produttore “amante” dei leoni. Dato il rifiuto avuto allo zoo, e temendo la stessa cosa da parte di quel produttore, mi recai alla De Paolis, e cercai di lasciarlo all’interno della villa di quel produttore, che aveva un enorme cortile, di nascosto. Anche qui mi andò male, in quanto mi vide il nipote che mi bussò su una spalla, e così me lo dovetti portar via. Il leoncino era chiuso nella mia automobile, mentre avevo sostato in un bar per un necessario caffè.
Lo videro Carlo Cafiero ed Edoardo Clemente, ai quali spiegai il mio problema. I due informarono immediatamente Totò, il quale, a suo nome, fece telefonare al giardino zoologico, da Franca Faldini. Ecco che, la popolarità, come spesso avviene, fece il miracolo: l’assessore dello zoo rispose affermativamente: “ Ma le pare, Principe, venga pure..!” Così, portammo il mio leoncino allo zoo, era di domenica: la foto, poi ripresa in parecchi giornali dell’epoca, è appunto di quella domenica del 1963.” (Mario De Simone,ex attore titolare di agenzia per attori)