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A complicare le condizioni dei palestinesi nella Striscia di Gaza anche l’aumento della temperatura, che aggrava la crisi igienico-sanitaria per oltre 1,7 milioni di sfollati causati dai raid israeliani iniziati dopo il 7 ottobre.
A lanciare l’allarme l’Onu che ha reso noto che a Rafah un bambina è morta per il caldo estremo.
C’è preoccupazione anche per i rifornimenti di cibo a Gaza, ripresi con una spedizione partita ieri con una nave da Cipro.
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