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ARGENTINA TIFOSO GETTATO NEL VUOTO
Carlos Passerini per il Corriere della Sera
Il dettaglio più tremendo, quello che gela il sangue, sono gli altri tifosi che assistono all’ esecuzione senza muovere un dito: non sono decine ma centinaia, forse migliaia, tutta la curva, tutti immobili come se fossero lì per caso, come se non fossero affari loro. La sentenza di morte viene applicata in mezzo alla gente che osserva, fra i gradoni di cemento della popular norte dello stadio Mario Alberto Kempes di Cordoba, 700 chilometri a nordovest di Buenos Aires.
Sabato scorso, partita Belgrano-Talleres, uno dei derby storici della serie A argentina. Le immagini non lasciano nulla all’ immaginazione: intorno gli ultrà tutti vestiti con la loro bella maglietta azzurra, qualcuno con birra e hotdog in mano, e in mezzo i quattro farabutti che inseguono e colpiscono quel poveraccio fino alla balaustra. La vittima, braccata, la scavalca ed è la fine.
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Da quel volo di dieci metri Emanuel Balbo non si riprenderà più: aveva 26 anni ed è morto ieri dopo due giorni d’ agonia e un intervento al cervello. L’ hanno ammazzato i tifosi della sua stessa squadra. In fondo la banalità del male è questo: un po’ di codardia, un po’ di menefreghismo.
E pensare che giusto qualche giorno fa, durante la pomposa cerimonia del suo insediamento a presidente della federcalcio di Buenos Aires, Claudio Chiqui Tapia con una certa baldanza aveva assicurato che «il fùtbol argentino è cambiato»: visto quanto avvenuto sabato, l’ impressione è che trovare un nuovo c.t. dopo il licenziamento di Bauza non sia la sua unica incombenza, forse nemmeno la principale.
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Una vicenda terribile, tra le peggiori della già vastissima letteratura della violenza delle terribili barras bravas , le frange del tifo estremo dove delinquenza sportiva e comune si fondono.
L’ uomo chiave qui è un certo Oscar Gomez detto il Rospo, ancora ricercato, un disgraziato che cinque anni fa aveva ucciso il fratello di Balbo durante una corsa clandestina. Secondo la ricostruzione del Clarin, confermata dagli inquirenti, i due sabato si sono rivisti in curva e questo Gomez, forse per evitare di affrontarlo, a un certo punto ha aizzato gli altri tifosi additando l’ altro come un ultrà del Talleres infiltrato: «È qui per rubare». Da lì la follia collettiva, le botte e il volo fatale. Il giudice Liliana Sanchez ha confermato di aver arrestato «quattro persone». Fra loro, un padre e un figlio.