Genova, c’è anche finanziamento illecito

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15.45
Nell’indagine della Procura di Genova sulla corruzione, in cui è coinvolto il governatore Toti, c’è anche l’ipotesi di finanziamento illecito.
L’accusa, non contestata nella misura cautelare, riguarda al momento l’amministratore di Esselunga, Francesco Moncada, e l’editore di Primocanale, Maurizio Rossi.

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Israele, oggi riunione gabinetto guerra

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14.55
Il governo israeliano deciderà stasera in una riunione del gabinetto di guerra la posizione da adottare rispetto alla prosecuzione della guerra a Gaza e in Libano alla luce della decisione Usa di fermare la spedizione di alcuni tipi di armi verso Israele.
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha ribadito con un post su X che nessuna pressione “impedirà a Israele di difendersi” anche se “Israele rimarrà solo”. Intanto la delegazione di Hamas ha lasciato il Cairo dopo avere accettato il documento dei mediatori.

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Inchiesta Genova, Signorini non risponde

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13.50
L’ex presidente dell’Autorità portuale di Genova e Ad sospeso di Iren, Paolo Emilio Signorini, si è avvalso della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio di garanzia nell’ambito dell’inchiesta per corruzione che ha coinvolto la Regione Liguria e il presidente Giovanni Toti.
L’interrogatorio di Signorini, in carcere da lunedì scorso, era iniziato attorno alle 11 ed durato meno di un’ora.
Il legale di Signorini ha detto che il suo assistito potrebbe parlare in una seconda fase, dopo la scarcerazione.

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Roccella contestata, solidarietà Colle

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13.30
“Voler mettere a tacere chi la pensa diversamente contrasta con le basi della civiltà e con la nostra Costituzione”.  Così il Presidente Mattarellla in una telefonata alla ministra per la Famiglia, Roccella, duramente contestata a Roma da studenti della “Sapienza”.
“Piena e incondizionata solidarietà” an che dalla premier Meloni: “Contestatori si siempiono la bocca delle parole libertà, rispetto e autodeterminazione delle donne, ma poi amano la censura e impediscono a una donna di parlare perché non ne condividono le idee”.

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Una donna con un abito di cotone da quattro soldi e suo marito vestito con un abito modesto scesero dal treno a Boston e si diressero timidamente (senza appuntamento) verso l’ufficio della segretaria del presidente dell’Università di Harvard.
Il segretario a un certo punto intuì che quei contadini delle foreste non avevano niente da fare ad Harvard.
– Vorremmo vedere il presidente, disse piano l’uomo.
– È occupato, rispose la segretaria.
– Aspetteremo, rispose la donna. Per ore la segretaria li ignorò, sperando che finalmente la coppia si scoraggiasse e se ne andasse, ma non lo fecero e la segretaria vide aumentare la sua frustrazione e alla fine decise di interrompere il presidente, sebbene fosse un compito che evitava sempre.
– Forse se parli con loro qualche minuto se ne andranno, disse la segretaria al rettore dell’Università. Fece una faccia dispiaciuta ma accettò, una persona della sua importanza ovviamente non aveva il tempo di trattare con persone in abiti e completi scadenti. Tuttavia, il presidente, con un cipiglio duro ma dignitoso, si è avvicinato alla coppia con passo arrogante.
La donna gli disse:
– Abbiamo avuto un figlio che ha frequentato Harvard solo per un anno, amava Harvard ed era felice qui, ma un anno fa è morto in un incidente. Mio marito ed io vogliamo costruire qualcosa da qualche parte nel campus che sia in memoria di nostro figlio.
Il presidente non era interessato e disse:
– Signora, non possiamo mettere una statua per ogni persona che frequenta Harvard e muore, se lo facessimo, questo posto sembrerebbe un cimitero.
– Oh no, spiegò velocemente la donna:
Non vogliamo erigere una statua, abbiamo pensato di donare un edificio ad Harvard.
Il presidente socchiuse gli occhi, guardò il vestito e l’abito economico della coppia, e poi esclamò:
– Un edificio! Hai idea di quanto costa un edificio? Abbiamo speso più di 7,5 milioni di dollari per gli edifici qui ad Harvard! Per un attimo la donna rimase in silenzio e il presidente fu felice perché forse adesso poteva liberarsene.
La donna si rivolse al marito e disse sottovoce:
– Costa così poco aprire un’Università Perché non ne apriamo una nostra? Poi il marito ha accettato e il volto del presidente si è oscurato per la confusione e lo smarrimento. Sig. Leland Stanford e sua moglie se ne andarono, diretti a Palo Alto in California, dove fondarono l’università che porta il loro nome, la Stanford University, in memoria di un figlio del quale Harvard non si interessava.
La Leland Stanford Junior University fu inaugurata nel 1891 a Palo Alto. “Junior” perché era in onore del figlio defunto del ricco proprietario terriero. Quello era il suo “memoriale” e oggi l’Università di Stanford è la numero uno al mondo, sopra Harvard.
Com’è facile GIUDICARE dalle apparenze e quanto è facile sbagliare quando…GIUDICARE dalle apparenze!

Putin: “Non permetteremo di minacciarci”

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13.00
“La Russia non permette a nessuno di minacciarla, le sue forze strategiche sono sempre pronte”. Così il presidente Putin dalla Piazza di Rossa di Mosca, per la parata del Giorno della Vittoria contro i nazisti.L’Occidente vuole cancellare il ricordo della lotta dei russi contro il nazismo,”ma noi non dimenticheremo mai”.
“La  Russia farà di tutto per evitare un conflitto globale”, anche se l’Occidente vuole “alimentare nuovi conflitti regionali (…),scoraggiare i centri sovrani e indipendenti dello sviluppo”.

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Polizia: “Accoltellato per clima su noi”

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12.20
“Vicinanza al collega Christian Di Martino che da questa notte rischia la sua vita per aver doverosamente protetto a Milano Lambrate quella degli altri”.Così il segretario di Es Polizia, Chianese, lamentando il “clima di paura” in cui operano gli agenti, che si sentono “sempre sotto attacco di chi vorrebbe marchiarli con numeri identificativi”.
Il Viminale fa sapere che il ministro Piantedosi ha chiesto al capo della Polizia di far giungere ai familiari e ai colleghi di Di Martino “la sua commossa vicinanza in questo momento”.

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Aldo Moro, Mattarella in via Caetani

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11.50
Il Capo dello Stato Mattarella ha deposto una corona in via Caetani, a Roma, per l’anniversario dell’uccisione di Aldo Moro ad opera delle Br. Con lui i presidenti di Senato e Camera, La Russa e Fontana. Le massime autorità si sono recate al Senato per la Cerimonmia del Giorno della memoria per le vittime di terrorismo e stragi.
9 maggio, “una data che ha segnato la memoria e la coscienza della Nazione”, scrive la premier Meloni, ricordando oltre a quello di Moro gli omicidi di Peppino Impastato e Rosario Livatino.

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