Dal 2020 pensione anticipata a 64 anni

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Pensionamento anticipato contributivo: lavoratori precari, computo presso la gestione separata, chi può ottenere il trattamento nel 2020.

Hai meno di 38 anni di contributi, non puoi usufruire della quota 100 entro il 2021, ma non vuoi attendere l’età per la pensione di vecchiaia per uscire dal lavoro? Forse non sai che puoi usufruire della pensione anticipata contributiva, se hai almeno 64 anni di età: per questo trattamento, bastano soli 20 anni di contributi. Inoltre, si tratta di una prestazione previdenziale strutturale, cioè che non deve essere prorogata di anno in anno da un apposito provvedimento normativo, ma che resta sempre operativa: il requisito di età, però, è aumentato ogni 2 anni in base agli adeguamenti alla speranza di vita. Per il biennio 2019-2020, il requisito di età resta pari a 64 anni.

Ma procediamo per ordine, e facciamo il punto sulla pensione anticipata a 64 anni 2020: chi può richiederla, quali sono i requisiti necessari, come si calcola l’ammontare dell’assegno.

Bisogna innanzitutto tener presente che la pensione anticipata contributiva viene calcolata col sistema integralmente contributivo, che normalmente comporta una penalizzazione sull’assegno del 30% (è comunque indispensabile valutare da caso a caso: in alcune rare ipotesi il calcolo contributivo può addirittura risultare più conveniente).

Per poter fruire del calcolo integralmente contributivo dell’assegno, ad ogni modo, devono essere soddisfatte particolari condizioni: non è sufficiente la sola richiesta all’Inps di applicare questa tipologia di calcolo.

Chi ha diritto al calcolo contributivo della pensione?

Per avere diritto alla pensione anticipata a 64 anni bisogna rientrare tra i lavoratori ai quali si applica il calcolo integralmente contributivo della pensione, quindi è necessario:

  • non avere contributi accreditati prima del 1996;
  • in alternativa, avere meno di 18 anni di contributi al 1996 (per la precisione alla data del 31.12.1995), almeno 5 anni di contributi dal 1996, almeno 15 anni di contributi complessivi e optare per il computo presso la gestione Separata [1]; per optare per il computo, bisogna avere almeno 1 mese di contributi versati presso la gestione Separata, in qualità di libero professionista senza cassa, oppure lavoratore parasubordinato- collaboratore autonomo occasionale, o, ancora, come lavoratore occasionale o lavoratore autonomo occasionale; il computo comporta il trasferimento di tutta la contribuzione presso la gestione Separata e il conseguente assoggettamento dei versamenti al calcolo interamente contributivo.

A chi spetta la pensione anticipata a 64 anni?

Per ottenere la pensione anticipata a 64 anni è inoltre necessario possedere:

  • almeno 20 anni di contributi;
  • un assegno di pensione, calcolato col sistema integralmente contributivo, superiore a 2,8 volte l’assegno sociale; considerando che, nel 2019, l’assegno sociale mensile ammonta a 457,99 euro, è necessario che la pensione mensile lorda superi 1282,37 euro; per il 2020, se sarà confermato l’aumento dei trattamenti Inps dello 0,60%, bisognerà possedere una pensione mensile almeno pari a 1290,07 euro (460,74, ossia il probabile importo mensile dell’assegno sociale 2020, per 2,8).

Che cosa succede se non raggiungo l’importo soglia della pensione anticipata?

Se l’assegno di pensione è inferiore a questo importo, la pensione anticipata contributiva a 64 anni non spetta: bisogna dunque attendere la pensione di vecchiaia a 67 anni, a meno che non si possiedano 38 anni di contributi, per ottenere la quota 100, oppure non si rientri nelle categorie beneficiarie dell’Ape sociale. In quest’ultimo caso, sono necessari, a seconda della categoria di appartenenza- disoccupati di lungo corso, caregivers, invalidi dal 74% e addetti a lavori gravosi- da 30 a 36 anni di contributi, oltre a un’età minima di 63 anni

Per ottenere, però, la pensione di vecchiaia ordinaria a 67 anni, con 20 anni di contributi, una volta che si è aderito al computo presso la gestione Separata, bisogna rispettare i requisiti previsti per i cosiddetti “contributivi puri”, quindi possedere un assegno di pensione superiore a 1,5 volte l’assegno sociale, quindi superiore a 686,99 euro per il 2019 ed a 691,11 euro per il 2020, se sarà confermata la rivalutazione delle pensioni dello 0,60%.

Se l’assegno non raggiunge nemmeno questo ammontare, al lavoratore “contributivo puro”, o che ha optato per il computo presso la gestione Separata, non resta altro da fare che attendere l’età per la pensione di vecchiaia contributiva: questa si può ottenere con soli 5 anni di contributi e senza soglie minime da raggiungere relative all’importo dell’assegno, ma a 71 anni di età. L’età pensionabile, peraltro, potrebbe aumentare in base agli adeguamenti biennali alla speranza di vita media (il prossimo adeguamento è previsto nel 2021 e dovrebbe essere pari a 3 mesi, quindi è probabile che dal 2021 ci si pensionerà a 71 anni e 3 mesi).

Pensione anticipata con opzione donna

Bisogna comunque tener presente che, per le lavoratrici, è prevista un’ulteriore possibilità di pensionamento anticipato nel 2020, con ricalcolo interamente contributivo: si tratta dell’opzione donna.

Nello specifico, possono ottenere questo trattamento le lavoratrici:

  • dipendenti, con almeno 58 anni di età e 35 anni di contributi (accreditati presso un’unica gestione previdenziale) alla data del 31 dicembre 2019,previa attesa di una finestra di 12 mesi dalla data di maturazione dei requisiti;
  • autonome, con almeno 59 anni di età e 35 anni di contributi (accreditati presso un’unica gestione previdenziale) alla data del 31 dicembre 2019,previa attesa di una finestra di 18 mesi dalla data di maturazione dei requisiti.

Posso revocare il computo presso la gestione separata?

Una volta effettuato il computo presso la gestione Separata, l’opzione è irrevocabile, in quanto comporta il trasferimento di tutti i contributi posseduti (ad eccezione della contribuzione accreditata presso le casse professionali) presso la gestione.

In base a quanto esposto, è dunque fondamentale, prima di optare per il computo presso la gestione separata per ottenere la pensione anticipata a 64 anni, fare bene i conti, e determinare in modo certo l’ammontare del trattamento atteso in base al calcolo contributivo della pensione.

fonte

[1] Inps Circ. 184/2015; D.M. 282/2006.

L’AUTORE: Noemi Secci

Noemi Secci

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