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Le scarpe.
Il gancio per me è questa foto di Tesla, che ha fotografato il suo piede e la sua scarpa in un apparecchio a raggi X che aveva sviluppato.
Era il 1896.
A quei tempi, la gente non possedeva così tante paia di scarpe come facciamo noi.
Quelle che avevano erano fatte dal calzolaio.
Probabilmente non sapete che ho fatto anche delle scarpe fatte a mano. Quello è stato il mio miglior periodo, mi piaceva molto.
Potevo farne un solo paio al giorno.
Tagliavo la pelle per le tomaie a mano con un coltello come questo.
Quello ancora era facile.
Ma tagliavo anche le suole a mano.
Era un cuoio molto spessa e le mie “dita da taglio” avevano dei calli spessi e sempre qualche taglio.
Facevo i buchi nelle suole e nelle tomaie e le cucivo insieme.
Con filo cerato da sellaio.
Doveva essere tirato molto stretto e questo ha causato altri calli grassi sul primo arto dell’indice.
Dopo mettevo un’altro strato di cuoio sotto e questo lo incollavo con colla super tossica.
La scarpa veniva stata messa su uno stampo come questo.
Cosi si poteva usare un martello.
Mettevo uno strato di cuoio sotto, poi la gomma, che ho anche dovuto tagliare io stessa.
La gomma andava solo sotto il tallone, a volte anche sotto la suola davanti.
Poi mettevo i chiodi che vedete nella foto.
È importante avere una forma di ghisa come quella, perché si martellano i chiodi e devono piegarsi all’interno della scarpa e diventare molto piatti.
In primo luogo, questo tiene il chiodo al suo posto e, in secondo luogo, altrimenti avrebbe perforato dall’interno.
Poi cammini sulle punte di chiodo come un fachiro.
Ma questo è quello che communque puo’ succedere con le scarpe fatte a mano. Poi il ciabattino deve ribattere il chiodo e poi va bene.
Inoltre, il sottile inserto interno in pelle aiuta a non sentire i chiodi, anche se sono appiattiti.
In ogni caso, il signor Tesla indossava scarpe inchiodate e cucite molto belle che potevano essere riparate per sempre e che diventavano sempre più belle.