Rumore di ragazzi per strada: il Comune è responsabile

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Quando hai comprato casa era un quartiere tranquillo: la notte si dormiva e finanche i vicini erano rispettosi del sonno altrui. Tutt’ad un tratto, si è aperto un ristorante di tendenza. Subito dopo un longue bar. I due punti di ritrovo hanno richiamato numerosa gente. Così altri locali, nelle vicinanze, sono stati inaugurati in pochi mesi. Infine anche una discoteca. Insomma, quella che un tempo era una zona quieta è diventata ora centro della movida cittadina. Il rumore prodotto di sera supera anche quello di mezzogiorno. In pochi anni la tua tranquillità è stata rovinata dagli schiamazzi notturni dei giovani riversati sulle strade, dal traffico e dai clacson delle auto che tentano di uscire dal parcheggio nel quale sono rimaste chiuse. Inutile dire che, in queste condizioni, o vendi casa o isoli l’appartamento; ma questo richiede soldi e qualcuno, in qualche modo, deve risarcirti. Chi? I proprietari di tutti i locali? Impossibile fare causa ai numerosi bar e ristoranti. Meglio sarebbe bussare alla porta di una sola persona. E questa è il sindaco. Difatti, secondo una tanto recente quanto interessante sentenza del tribunale di Brescia [1], in caso di rumore di ragazzi per strada, il Comune è responsabile. Ma procediamo con ordine.

Gli schiamazzi notturni dei ragazzi, su di giri per gli alcolici e per l’euforia da discoteca, non ti fanno dormire? Hai provato a dirlo ai titolari dei locali, ma questi ti hanno detto che la loro responsabilità si limita a ciò che avviene all’interno delle loro quattro mura; non si estende certo a ciò che succede dopo la cena o dopo l’aperitivo, tanto più se avviene per strada o sull’altro lato del marciapiedi. Con chi prendersela? Solo il Comune – riferisce la sentenza in commento – ha il potere di prevenire e reprimere gli schiamazzi notturni dei giovani per strada; se non lo fa, l’amministrazione locale è tenuta a risarcire ai residenti tutti i danni, sia quelli non patrimoniali (per le notti insonni), sia quelli patrimoniali (per il rifacimento degli infissi e il montaggio dei pannelli isolanti).

La sentenza è certamente unica nel suo genere. Sino ad oggi, infatti, la giurisprudenza – compresa la Cassazione – ha sempre riconosciuto la responsabilità del gestore del locale anche per il rumore provocato al di fuori dello stesso, sul ciglio della strada. Il titolare del ristorante o del bar deve invitare gli avventori ad avere rispetto degli inquilini che dormono la notte e può evitare la condanna solo se dimostra di aver adottato tutti i mezzi necessari per evitare gli schiamazzi, ad esempio tramite un cartello posto all’esterno del locale e l’espresso avviso da parte del personale [2].

A detta, invece, del tribunale di Brescia, il Comune non solo deve risarcire il danno da movida ai residenti, ma deve anche mandare la polizia municipale a far sloggiare i giovani dalla stradina del centro storico all’ora di chiusura dei baretti, riportando le immissioni sonore in strada entro la soglia della normale tollerabilità.

Ma a quanto ammonta il danno per una notte insonne? Nel caso di specie il giudice ha liquidato 50 euro a famiglia per ogni sera in cui i proprietari non hanno potuto guardare la tv, leggere e perfino parlare fra loro: il bene giuridico leso è il diritto alla normale vita familiare e alle abitudini quotidiane come estrinsecazioni del più generale diritto alla salute sancito dalla Costituzione. A ciò si aggiungono le spese per gli infissi isolanti.

note

[1] Trib. Brescia sent. n. 2621/17.

[2] Cass. sent. n. 9633 del 5.03.2015; Cass. sent. n. 37196/2014.

Autore immagine: 123rf com

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