SCOPERTO LO SCANDALO! Voi forse non sapete chi è, ma nel Pd lo conoscono molto bene. Guardate cosa faceva

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sabato 1 aprile 2017

Donne romene ridotte a schiave e sfruttate per votare alle primarie del Pd. E’ quanto scoperto dalla procura distrettuale antimafia di Salerno e dai carabinieri del Ros nel corso di un’indagine più ampia. Riporta Il Corriere del Mezzogiorno

Falsi certificati di residenza e codici fiscali per stranieri in cambio di un voto alle primarie del Pd per le elezioni comunali. Era questo uno degli accordi che Giuseppe Mazzini, dirigente dell’Ufficio anagrafe del Comune di Eboli, padre di un consigliere comunale uscente, aveva stabilito con un gruppo criminale della Piana del Sele specializzato nello sfruttamento di lavoratori stranieri. Il funzionario garantiva la documentazione falsa dal Comune e in cambio otteneva voti da poter gestire a seconda delle necessità alle primarie del Pd. Le indagini sono, adesso, a un ulteriore punto di approfondimento per capire in che modo questi potenziali voti siano stati utilizzati. Nell’indagine è coinvolto anche un imprenditore, Emanuele Valletta, titolare di un camping a Marina di Eboli, anche lui in manette perchè riferimento territoriale del gruppo criminale. L’uomo, 35 anni, era stato già arrestato per una truffa all’Enel e per sfruttamento di stranieri nell’aprile dello scorso anno. Il blitz dei carabinieri di Salerno è scattato questa mattina all’alba. Ai domiciliari sono finiti anche alcuni stranieri: Liviu Boldijar, Monica Romocea, Florin Erdei, Elena David, Said Bougataya, Tariq Laazar, El Khadir Ounaissi.

L’indagine nasce da una inchiesta più ampia, che sempre oggi ha portato all’arresto di nove persone della procura distrettuale antimafia di Salerno e dei carabinieri del Ros contro la tratta di esseri umani. Al centro delle indagini un’organizzazione transnazionale multietnica specializzata nella tratta di cittadine romene da sfruttare in aziende agricole, sottopagate e vessate con minacce e violenze. In questa operazione è stato scoperto il rapporto con il funzionario del comune di Eboli, Giuseppe Mazzini, che facilitava il rilascio dei documenti per la regolarizzazione delle donne che poi venivano sfruttate dall’organizzazione che faceva riferimento a Valletta“.

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