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“Il governo sta ammazzando la Sicilia, il governo odia la Sicilia. Pd e M5s odiano la Sicilia e di conseguenza il resto d’Italia”.
Lo ha dichiarato lui, Matteo Salvini, che dell’odio per il Sud e per l’Italia è stato per anni l’imprenditore per eccellenza.
Sì, lui. Lui che ha passato parte della sua vita a cantare “Vesuvio, lavali col fuoco”.
Lui che, quando ancora era un convinto secessionista padano, riferendosi ai meridionali scriveva che “dire prima il Nord è razzista? Ma per piasè, i razzisti sono coloro che da decenni campano come parassiti sulle spalle altrui”.
Sempre lui che, nel 2012, dichiarava che: “I meridionali l’Euro non lo meritano. La Lombardia e il Nord se lo possono permettere. Io a Milano lo voglio, perché qui siamo in Europa. Il Sud invece è come la Grecia”.
Proprio lui, l’uomo politico che, nel 2013, a proposito di una sentenza in cui si stabiliva che dire “L’Italia è un Paese di m…” costituisce vilipendio, commentava così: “L’Italia è un Paese di me**a. Arrestatemi”.
E come dimenticare quando, sempre nel 2013, in un congresso di quella che allora era ancora la Lega Nord, ebbe a dichiarare che: “Noi non siamo una speranza per i forestali della Calabria o per i lavoratori socialmente utili di Napoli. Ma perché dobbiamo pagare lo stesso stipendio alla maestra che fa bene il suo lavoro e alla maestra che non sa parlare l’italiano perché arriva da chissà dove? Non possiamo avere maestre piemontesi in Piemonte? Maestre venete in Veneto? Vigili urbani lombardi in Lombardia? Prima la nostra gente, prima i Padani e se dobbiamo andare oltre, rispetto a Bruxelles, prima gli italiani per quanto riguarda l’altra metà del Paese (il Nord)”.
Non basta indossare una maschera, senatore Salvini.
Noi non dimenticheremo mai chi il Sud lo ha odiato per davvero. E non lo faranno anche i meridionali. Ne siamo certi.
Carmelo Miceli