Il leopardo è entrato dietro il cane e entrambi si sono ritrovati intrappolati nel bagno; quando il cane ha visto il leopardo, è entrato in panico e si è seduto silenziosamente in un angolo.
Sebbene il leopardo fosse affamato e stesse inseguendo il cane, non lo ha mangiato.
Avrebbe potuto cenare saltando sul cane, ma i due animali sono rimasti insieme in angoli diversi per quasi dodici ore. Durante queste dodici ore, anche il leopardo è rimasto calmo.
Il dipartimento forestale si è concentrato sul leopardo e lo ha catturato con un dardo tranquillante.
Ora, la domanda è, perché il leopardo affamato non ha attaccato il cane anche se era facilmente possibile?
I ricercatori di fauna selvatica hanno risposto a questa domanda: secondo loro, gli animali selvatici sono molto sensibili alla loro libertà.
Non appena realizzano che la loro libertà è stata tolta, possono provare un dolore profondo, al punto da dimenticare la fame.
16.10 E’ stata fissata per martedì 18 giugno alle 15 la conclusione dell’esame degli emendamenti al premierato. Da quell’ora partiranno le dichiarazioni di voto e il voto finale. Lo ha deciso la Conferenza dei capigruppo del Senato, come riferito dal presidente La Russa. Alle opposizioni,che avevano finito il tempo a disposizione a causa del contingentamento dei tempi,sono state concesse altre 2 ore di dibattito. Intanto l’ok all’art.5 del Ddl sull’elezione diretta del premier, tra le proteste delle opposizioni con cartelli in Aula.
15.20 La Commissione europea ha deciso un aumento dei dazi sulle importazioni di auto elettriche dalla Cina che potranno arrivare fino al 38,1% per tre case aumobilistiche cinesi e al 21% per altri. La decisione di aumentare i dazi è arrivata dopo parecchi mesi di indagini sull’esistenza di sussidi pubblici alle case automobilistiche cinesi.Soddisfa zione del ministro Urso.Ma la Germania: “Non vogliamo la guerra con Pechino.L’ Ue offra colloqui con la Cina”. Favorevoli ai dazi Spagna e Francia.Ira della Cina:”Pronti a difenderci con fermezza”
Nell’estate del 1943, a Melgorzata Twardecki, madre single che viveva nella Polonia occupata dai nazisti, fu ordinato di portare suo figlio di 5 anni nella sala consiliare del suo comune, la mattina successiva. Suo figlio Aloizy aveva capelli biondi e occhi azzurri. Quando sua madre si rifiutò di obbedire agli ordini, le SS presero il bambino con la forza, lo caricarono su un treno e lo portarono via. Anni dopo, quando suo figlio tornò a casa grazie a uno speciale programma di ricongiungimento, Melgorzata scoprirà con orrore ciò che era stato fatto a suo figlio: il lavaggio del cervello era stato tale che, quando Alojzy vide suo padre rimuovere dal muro la foto dell’ormai defunto e sconfitto Hitler, lo definì un traditore.
Come lei, centinaia di migliaia di madri vissero lo stesso dramma durante l’occupazione nazista. Si stima che soltanto in Polonia furono rapiti circa 200.000 bambini, e altrettanti furono rapiti nel resto d’Europa, per un totale di circa 400.000 bambini.
Lo scopo di questo folle piano, incluso nel più ampio “Piano Generale per l’Oriente”, cioè nel piano generale per la pulizia etnica dell’Est Europa, era quello di rapire i bambini dall’aspetto ariano, condurli in speciali centri di rieducazione, e “germanizzarli”. In un discorso tenuto nell’Ottobre 1943, Heinrich Himmler disse “E’ nostro dovere prendere i loro bambini con noi, toglierli dal loro ambiente, se necessario sequestrandoli o rubandoli, e mandarli in Germania“.
Nonostante i nazisti pensassero che i polacchi fossero una razza inferiore, la grande percentuale di bambini con capelli biondi e occhi azzurri li sorprese particolarmente. Si convinsero quindi che questi bambini fossero discendenti del sangue tedesco, e che il loro rapimento fosse quindi necessario oltre che giusto per ricondurli nel loro a cui appartenevano.
Già nell’Ottobre 1939 Hitler creò il Commissariato del Reich per il rafforzamento della germanicità sotto il comando indiretto di Heinrich Himmler, capo delle SS. Il Commissariato aveva identificato 62 parametri fisici per poter classificare “la germanicità” dei bambini e inserirli in 11 categorie, dalla più pura alla meno pura. Questi parametri includevano colore dei capelli e occhi, lunghezza del naso, spessore delle labbra, postura, dimensioni della scatola cranica, forma della testa, e persino le dimensioni della zona pelvica delle ragazze.
I bambini tra i 2 e i 6 anni ritenuti ariani, venivano inviati nei Lebensborn, orfanotrofi dove restavano in attesa per l’adozione, soprattutto da parte di alti funzionari del partito o ufficiali delle SS. Ai bambini venivano dati falsi certificati di nascita attestanti la loro nascita in luoghi tedeschi, e addirittura nuovi nomi che non ne tradissero le origini polacche. Subivano inoltre un intensivo lavaggio del cervello per indurli a credere di essere sempre stati tedeschi. I bambini che invece non superavano il test razziale venivano mandati nei campi di concentramento, dove diventavano spesso cavie per esprimenti medici.
I bambini tra i 6 e i 12 anni venivano invece inviati in Germania, in speciali scuole dove veniva loro insegnato a essere buoni ariani e leali nazisti. Veniva loro insegnato il tedesco, e venivano indotti a dimenticare la loro lingua madre, indossare uniformi con la svastica, cantare canzoni militari e in generale pensare come veri nazisti. Anche questi venivano poi messi a disposizione per le adozioni, ma vista l’età alcune ragazze venivano mandate nelle case di maternità dove venivano stuprate e ingravidate da membri delle SS.
I rapimenti avvenivano in molteplici modi. Le SS preferivano l’inganno all’uso della forza, perché velocizzava le operazioni e le rendeva molto meno problematiche. Si organizzavano finti viaggi per le vacanze estive, o i genitori venivano indotti a riunire i figli in qualche luogo per finte cerimonie, o addirittura i bambini venivano prelevati direttamente dalle scuole dalle SS, così che i genitori non fossero presenti e non potessero opporre resistenza. Nel luglio del 1943, Himmler decretò che tutti i bambini razzialmente rilevanti nati dalle donne di zone occupate mandate a lavorare in fabbriche o fattorie, fossero automaticamente di proprietà del Reich: venivano quindi presi appena nati, esaminati, e coloro che non rispondevano ai criteri della razza ariana venivano eliminati immediatamente.
Furono istituite anche le Sorelle Marroni, infermiere dedite alla causa nazista. Queste si spostavano tra villaggi e città alla ricerca di bambini ariani. Portavano con sé dolci e caramelle per attrarre i bambini, si fingevano loro amiche, parlavano con loro per scoprire se avessero fratelli o sorelle di aspetto simile, e infine segnalavano alle SS i candidati per il rapimento.
Dopo la guerra il governo Polacco attuò uno speciale programma per ricongiungere i bambini alle loro famiglie. Le ricerche furono difficilissime, e pare che furono rimpatriati solo 40.000 bambini sugli oltre 200.000 che i nazisti avevano rubato. Di molti, purtroppo, si persero le tracce.
Vedendo le immagini vi starete chiedendo che cosa sono questi insoliti oggetti
Lo stupro è diventato quasi un’abitudine in Africa, quindi un medico chiamato Sonnette Ehlers, ha sviluppato un prodotto che ha subito attirato l’attenzione su quel continente. La dottoressa non ha mai potuto dimenticare una vittima di stupro che gli ha detto con tristezza: “se solo avesse i denti lì sotto”. Qualche tempo dopo, un uomo entrò in ospedale dove lavora Ehlers con un dolore insopportabile, perché il suo pene era intrappolato nello zip della cerniera dei pantaloni. Ehlers ha fuso queste circostanze e ha creato un prodotto che si chiama Rapex. Assomiglia ad un tubo, con gli spuntoni dentro. La donna se lo inserisce come un assorbente, con un applicatore, e qualsiasi uomo che provi a violentare la donna si inchioda sugli spuntoni e deve andare in un pronto soccorso affinché il Rapex venga eliminato.
Quando i critici si lamentarono che era una punizione medievale, la dottoressa rispose loro sorridendo: “è un dispositivo medievale, fatto per un atto medievale“
A mio umile parere dovrebbero venderlo e applicarlo in tutto il mondo! Un “uomo” che viola una donna, in realtà è una bestia che non ha anima, né cuore e il minimo del minimo che si merita è avere un pene lacerato, insanguinato e fatto a pezzi!
Il nome deriva dal vocabolo italói, termine con il quale i greci designavano i vituli, una popolazione che risiedeva nella punta della penisola italica, i quali adoravano il simulacro di un vitello. Il nome significa “abitanti della terra dei vitelli” . All’inizio il seguente nome doveva indicare solo la parte meridionale il quale la Calabria poi si espanse e questo nome divenne appunto il nome della penisola dove risiediamo.
L’origine del nome risale all’antica Grecia; quando i Greci hanno colonizzato il Sud Italia hanno incontrato dei popoli chiamati Italòi, nome probabilmente derivante da un mitologico re chiamato Italo. (foto)
Successivamente, quando Roma ha conquistato il meridione, e in particolare la Calabria la denominazione si è diffusa in tutta la penisola.
In seguito altre popolazioni come i Goti o i Longobardi hanno provato a cambiarne il nome, ma è stato il lavoro di Dante a delineare i confini geografici e a permettere il riconoscimento dell’unità linguistica e culturale.
Ci chiamiamo Italia perché abbiamo cominciato a chiamarci così circa 23 secoli fa e non abbiamo più smesso.
Il nome indicava inizialmente l’interno della Calabria, dove viveva una popolazione che i Greci della costa chiamavano Italoi, il cui nome era legato al loro animale totemico, il vitello. Poi il nome ha gradualmente esteso il suo significato fino a indicare l’intera penisola e ha rimpiazzato i suoi altri nomi antichi (Saturnia, Enotria, Esperia, Ausonia). Italia è il nome latino. In antico, il nome in osco (che era la lingua parlata in buona parte dell’Italia meridionale) era Viteliu.
Questa è una moneta di 2114 anni fa che riporta sulle due facce la scritta bilingue ‘Italia’ (con la personificazione dell’Italia come volto femminile coronato d’alloro) e ‘Viteliu’.