Scuola: divieto non ferma Maya, essere in classe un diritto

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(ANSA) – TORINO, 18 NOV – La circolare che vieta la Dad davanti al liceo Gioberti, adottata ieri dalla preside, non ferma la protesta di Maya, la prima sedicenne a presentarsi con libri e tablet davanti all’istituto nel centro di Torino per seguire le lezioni a distanza. “Non vogliamo protestare contro la scuola, ma per il nostro diritto di essere in classe – spiega la studentessa – I miei compagni? Questa mattina avevano delle verifiche; quando seguiamo le lezioni davanti alla scuola veniamo segnati come assenti e, quindi, non avrebbero potuto sostenerle. Abbiamo quindi deciso di alternarci, ma venerdì saremo qui tutti insieme”.

La giovane lancia un appello ai politici: “Il ministro è dalla nostra parte ora aspettiamo che la sindaca Appendino, il presidente Cirio e gli assessori ai Trasporti facciano dei piani per permetterci di tornare in aula – dice -. Noi abbiamo dato delle idee e ora aspettiamo delle risposte”. (ANSA).



Congo annuncia ‘sconfitta 11/ma epidemia di Ebola’

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(ANSA-AFP) – KINSHASA, 18 NOV – Il ministro della Salute congolese Eteni Longondo ha proclamato la sconfitta dell’undicesima epidemia di Ebola nella storia della Repubblica Democratica del Congo.

“In questo mercoledì, 18 novembre 2020, sono lieto di dichiarare solennemente la fine dell’undicesima epidemia di virus Ebola nella provincia dell’Equatore”, ha detto alla stampa il ministro. Dalla sua comparsa, il primo giugno, ci sono stati 55 decessi per 119 casi confermati e 11 probabili, ha detto l’Organizzazione mondiale della sanità. (ANSA-AFP).



Scuola: Azzolina, rischi non da apertura ma da chiusura scuole

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“L’apertura della scuola non comporta rischi semmai il rischio è la chiusura della scuola”. Così la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina a Rtl. “C’è un regionalismo delle diseguaglianze in questo momento: alcuni bambini vanno a scuola in zone rosse e altri non ci vanno anche se non in zone rosse. Credo il problema sia culturale: la scuola è sempre stata trattata come la Cenerentola del Paese da tutti i punti di vista, anche dei tagli; oggi questo sta cambiando, anche in legge di bilancio e anche dal punto di vista dell’attenzione delle famiglie, degli studenti, dei media”.



“Tutti gli studi concordano sul fatto che l’apertura delle scuole non ha avuto una parte determinante sull’aumento dei casi in generale e ci sono evidenze che riguardano l’età scolare: ci si contagia molto meno tra i bambini piuttosto che tra gli adulti”, ha proseguito la ministra la quale, rispondendo ad una domanda, ha spiegato poi che nel Recovery Fund ci sono “diversi progetti, in primis sull’edilizia scolastica, per mettere a posto le scuole e costruirne di nuove, gli ambienti di apprendimento non sono secondarie, sono importanti per fare una didattica diversa che non sia la lezione frontale che gli studenti non amano più di tanto, poi ci vuole la formazione del personale scolastico tutto. Altro progetto riguarda gli Its”.

“So – ha detto infine sulla maturità – che gli studenti pensano agli esami di maturità, vedremo nei prossimi mesi: posso dire che l’anno scorso, quando dovevamo decidere come fare l’esame di maturità, abbiamo coinvolto gli studenti, molte loro proposte, che erano molto mature, le abbiamo accolte; assicuro che non prenderemo alcuna decisione senza coinvolgerli”.



 

Bancarotta da 155 mln con 5 società, 4 arresti e 10 indagati

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(ANSA) – CAGLIARI, 18 NOV – Sono accusati di aver provocato la bancarotta di cinque società per un ammontare di circa 155milioni di euro, uno dei crac più importante della storia della Sardegna. Questa mattina i militari della Guardia di finanza hanno arrestato quattro imprenditori, già coinvolti anni fa nel fallimento del Policlinico Città di Quartu. In carcere, su ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip, Lucia Perra, su richiesta del pm Giangiacomo Pilia, sono finiti Carlo Uda, 64 anni (nel 2017 in primo grado era stato già condannato per il fallimento del Policlinico Città di Quartu) e Roberto Paoni. Ai domiciliari sono finiti Paolo Pomata e Isabella Ongarelli, che secondo quanto accertato dalle Fiamme gialle erano gli amministratori delle cinque società. Dieci le persone indagate, tra queste anche Antonio Macciotta che per il crac del Policlinico Città di Quartu aveva patteggiato 3 anni. Gli indagati secondo l’accusa hanno portato al fallimento cinque società sarde operanti nel settore dell’edilizia, dei servizi alberghieri e delle case di cura: Icnos, Laura immobiliare srl, Santa Chiara resort, GipFin, Sant’Elia di Nuxis srl. (ANSA).



In Europa quasi 18 milioni di bambini sono vittime di sfruttamento e violenze sessuali

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Telefono Azzurro oggi, in occasione della giornata europea sulla protezione dei minori contro lo sfruttamento e gli abusi sessuali, contribuisce alla sensibilizzazione sul tema organizzando un convegno e diffondendo dei materiali informativi per promuovere i servizi di ascolto e supporto ai più giovani messi a disposizione dall’associazione



Si tratta di una brochure, ideata dalle operatrici della linea telefonica 1.96.96 e rivolta ad adolescenti e pre – adolescenti, con riferimenti alle potenziali conseguenze negative degli abusi sulla salute mentale e un’illustrazione su come interviene il Servizio Emergenza Infanzia 114 per gestire le situazioni di violenze sessuali.

Quest’anno il tema di discussione scelto dal Consiglio d’Europa riguarderà in particolare il problema di immagini o video a sfondo sessuale generati dagli stessi bambini e poi diffusi online, spesso sotto pressione dei propri coetanei.

“L’utilizzo crescente della tecnologia, cui la pandemia ha costretto i minori in questi mesi, ha purtroppo contribuito a una forte crescita degli abusi online” ha affermato il Professor Ernesto Caffo, Presidente di Telefono Azzurro “Perciò soprattutto in questo momento di crisi, i bambini hanno bisogno di essere tutelati e di tornare al centro dei programmi delle istituzioni, scolastiche e non. Un tema prioritario è quello di rendere internet un posto sicuro attraverso programmi educativi ma anche mantenendo attive le tecnologie che possono rilevare abusi online”.



Usa: Weinstein ‘sta male’, no comment su coronavirus

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(ANSA) – ROMA, 18 NOV – Harvey Weinstein sta male ed è “seguito molto attentamente” nel carcere in cui sta scontando una condanna a 23 anni per stupro. Lo ha annunciato un portavoce del produttore che non ha voluto “confermare ne’ smentire” che si tratti di coronavirus. Lo riporta l’agenzia PA.

Weinstein, 68 anni, è considerato un soggetto a rischio per età, peso e problemi al cuore. E’ rinchiuso nel Wende Correctional Facility di New York. (ANSA).



Covid: Lancet, vaccino cinese Coronavac efficace e sicuro

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CoronaVac, il vaccino sperimentale contro il Covid-19 prodotto dalla cinese Sinovac, e’ sicuro e induce una alta risposta immunitaria, secondo dati preliminari dei test di fase 1 e 2 pubblicati oggi dalla rivista The Lancet Infectious Diseases e ripresi dai media brasiliani.



Lo studio si riferisce a test clinici condotti in Cina nei mesi di aprile e maggio scorsi su 774 volontari sani tra i 18 ed i 59 anni di eta’.

La fase 3 di sperimentazione del CoronaVac viene condotta in Brasile in collaborazione con l’Istituto Butantan.



Unicef, 1 su 3 ha problemi con la dad e digitale stressa

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(ANSA) – ROMA, 18 NOV – Quasi la metà degli adolescenti che ha risposto al sondaggio pensa che il digitale li abbia uniti durante il lockdown, perché senza sarebbero stati più isolati, ma uno su tre ha dubbi in proposito e uno su 5 pensa invece che li abbia divisi, perché non tutti hanno avuto le stesse possibilità di accedere alle tecnologie e alla connessione; per quanto riguarda la didattica a distanza, quasi 6 adolescenti su 10 non si sono trovati in difficoltà con la digitalizzazione, ma 1 su 3 sì. Più di 6 studenti su 10 hanno comunque dichiarato che la digitalizzazione ha creato stress nello studio. E’ quanto emerge dal rapporto Unicef ‘The future we want’- Essere adolescenti ai tempi del Covid-19, nato per conoscere come l’emergenza sanitaria abbia cambiato la percezione che gli adolescenti in Italia hanno del loro benessere, l’impatto che il COVID-19 ha avuto nelle loro vite e le lezioni apprese per un futuro più equo e sostenibile.

Tra le cose che i ragazzi apprezzano della scuola ai tempi del covid, la maggiore flessibilità degli orari e partecipazione nella definizione del calendario con gli insegnanti (58%), seguita da classi di recupero per chi è in difficoltà (37%) e dall’utilizzo di materiale didattico online come integrazione ai testi. Solo un adolescente su 4 vorrebbe continuare a mantenere alcune sessioni di didattica a distanza. Per aiutare gli studenti in difficoltà economiche, un adolescente su 3 vorrebbe più borse di studio e l’integrazione del bonus cultura. Inoltre emerge che il 65% degli adolescenti pensa che un sistema sanitario pubblico, gratuito e accessibile a tutti sia indispensabile per mantenere un buono stato di salute. Per quasi 4 adolescenti su 10, poi, i fattori ambientali che agiscono sulle cause delle epidemie sono da tenere in stretta considerazione per la salute pubblica; per la metà degli adolescenti, anche la promozione di una corretta alimentazione e di stili di vita più sani, che dovrebbe avvenire anche a scuola, è considerata prioritaria per il benessere fisico. L’87% degli adolescenti propone come comportamento virtuoso da mantenere anche dopo l’emergenza la diminuzione dell’inquinamento riducendo i consumi. (ANSA).



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