7 decessi in Alto Adige

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(ANSA) – BOLZANO, 16 NOV – In Alto Adige si registrano altri sette decessi di pazienti covid, il numero complessivo delle vittime della pandemia supera così soglia 400 (405). I laboratori dell’Azienda sanitaria nelle ultime 24 ore hanno effettuato 2.106 tamponi e registrati 544 nuovi casi positivi.

369 persone sono ricoverate nei normali reparti ospedalieri, 118 nelle cliniche private e algtre 43 in terapia intensiva.

Resta sopra soglia 9 mila il numero delle persone in isolamento domiciliare (9.164). (ANSA).









Anziani maltrattati e minacciati, quattro arresti in Emilia

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(ANSA) – BOLOGNA, 16 NOV – Vessazioni, violenze, minacce e ingiurie in modalità “sistematica e continuata” nei confronti di nove ospiti ultraottantenni ai quali venivano somministrate terapie in assenza di prescrizione medica e a volte anche di propria iniziativa. È lo spaccato che emerge dall’indagine ‘Inferno’ dei Carabinieri del Nas di Bologna che questa mattina ha portato all’arresto di quattro persone: la titolare di una struttura per anziani a Valsamoggia, nel Bolognese, e tre collaboratrici, tutte ai domiciliari con le accuse di maltrattamento, omissione di soccorso ed esercizio abusivo della professione sanitaria.



Le indagini sono scattate a gennaio con la morte di un ospite 83enne, per la quale le operatrici della struttura sono indagate per omissione di soccorso. Il decesso avvenne per cause naturali all’ospedale di Bazzano ma la direzione dell’ospedale avvertì i carabinieri segnalando lesioni sospette sul corpo dell’anziano.

Le indagini si sono poi sviluppate durante il periodo di lockdown nazionale, monitorando prima la struttura attiva a Valsamoggia, che ospitava nove pazienti, poi le attività successivamente trasferite in un albergo di Zocca, nel Modenese, dopo la vendita del primo immobile da parte della titolare.



La casa famiglia allestita nell’hotel, secondo quanto emerso, violava anche la disciplina sulle strutture socio assistenziali per anziani, con conseguente elusione dei controlli ispettivi, non solo dal punto di vista fiscale, ma anche in riferimento alle misure di sicurezza nei luoghi di lavoro e di prevenzione dal contagio da Covid-19. (ANSA).



I numeri del terremoto in Irpinia nel 1980: magnitudo 6.9, oltre 2500 morti

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Il terremoto che 40 anni fa, il 23 novembre 1980, alle ore 19.34 circa, colpì l’Irpinia, la Basilicata e una limitata area della Puglia, ebbe una magnitudo di 6.9 (pari a circa il decimo grado della scala Mercalli) e – secondo le stime più accreditate – causò 2.570 morti (2.914, secondo altre fonti), 8.848 feriti e circa 300 mila senzatetto.

Alcuni comuni vicini all’epicentro – tra i quali Sant’Angelo dei Lombardi, Lioni, Conza della Campania, Castelnuovo di Conza, Santomenna, Laviano, Muro Lucano – furono quasi rasi al suolo, altri gravemente danneggiati.

La frattura generata nel sottosuolo dal sisma raggiunse la superficie terrestre generando una scarpata di faglia visibile per circa 38 chilometri. Dei 679 comuni delle otto province interessate dal sisma (Avellino, Benevento, Caserta, Matera, Napoli, Potenza, Salerno e Foggia), 506 (il 74%) ebbero danni da disastrosi a lievi. Le tre province maggiormente colpite furono quelle di Avellino (103 comuni), Salerno (66) e Potenza (45).

Trentasei comuni dell’area epicentrale ebbero circa 20.000 alloggi distrutti o irrecuperabili. In 244 comuni (non epicentrali) delle province di Avellino, Benevento, Caserta, Matera, Foggia, Napoli, Potenza e Salerno, altri 50.000 alloggi subirono danni da gravissimi a medio-gravi. Ulteriori 30.000 alloggi lo furono in maniera lieve.



Moldavia: von der Leyen, Sandu apre strada lotta corruzione

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(ANSA) – BRUXELLES, NOV 16 – La presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen si è congratulata con Maia Sandu per la vittoria alle presidenziali in Moldavia. “La tua vittoria è un chiaro appello per contrastare la corruzione e ripristinare il rispetto dello Stato di diritto, la strada per un futuro prospero. L’Ue è pronta a sostenere la Moldavia”, scrive von der Leyen su Twitter. (ANSA).



Migranti: risse e lancio di oggetti al Cpr di Monastir

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(ANSA) – CAGLIARI, 16 NOV – Notte di violenza al Centro di accoglienza per migranti di Monastir (Cagliari), dove attualmente sono ospitate circa 200 persone.

Un gruppo di algerini si è scontrato, arrivando più volte alle mani e lanciandosi contro anche alcuni oggetti. Quattro persone sono rimaste lievemente ferite.

“La tensione è alle stelle – denuncia Luca Agati, segretario provinciale del Sap Cagliari – abbiamo dovuto gestire violenti scontri”.

I responsabili delle risse sono stati identificati e denunciati, ma quello che preoccupa di più il sindacato, che ha inviato una lettera al Questore, è il problema legato al Coronavirus. “Sono più di quindici giorni che non vengono effettuati i tamponi ai nuovi sbarcati – evidenzia ancora Agati – abbiamo stipate più di duecento persone, giunte in momenti diversi, che vivono in totale promiscuità senza conoscerne le ipotetiche cariche virali. Monastir è un potenziale covo di malati, un ipotetico focolaio di infetti che ogni giorno entra in contatto con tutti gli operatori delle forze di polizia. Ogni giorno che passa senza i dovuti accertamenti sanitari, è un giorno di rischio in più, una terribile scommessa con il fato”.

E il sindacalista rincara la dose. “I migranti come accaduto stanotte si armano, rompono tutto, si propongono con spavalderia, scavalcano in continuazione uscendo dalla struttura. Cosa deve accadere affinché si ponga rimedio a questa vergogna?”. (ANSA).



Onu, Israele fermi nuovi alloggi a Gerusalemme est

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(ANSA) – TEL AVIV, 16 NOV – L’Onu ha chiesto al governo israeliano di “revocare” la decisione – annunciata ieri – di costruire 1.257 nuovi alloggi a Givatha Matos, quartiere ebraico di Gerusalemme Est, oltre la Linea Verde del 1967, denunciando che “la costruzione di insediamenti è illegale in base alla legge internazionale”.

“Se fossero costruiti – ha detto il Coordinatore delle Nazioni Unite per il processo di pace, Nickolay Mladenov – si consoliderebbe ancora di più l’anello di insediamenti tra Gerusalemme e Betlemme nella Cisgiordania occupata. E questo danneggerebbe in modo significativo le prospettive per un futuro Stato palestinese contiguo e il raggiungimento di una Soluzione negoziata dei 2 Stati basata sulle linee del 1967 con Gerusalemme capitale di entrambi gli Stati”. (ANSA).



Cala pressione su ospedali Piemonte, scesi i ricoveri

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(ANSA) – TORINO, 16 NOV – “La pressione sugli ospedali piemontesi sta diminuendo. Un dato che lo testimonia non è solo il calo dei ricoveri ordinari, scesi a 79 come media giornaliera nell’ultima settimana, ma anche la riduzione del numero di pazienti in Pronto soccorso in attesa del ricovero”, il cosiddetto ‘boarding’. Lo afferma interpellato dall’ANSA Gian Alfonso Cibinel, coordinatore Dea/Pronto Soccorso dell’Unità di crisi della Regione Piemonte.



“Dopo le 632 persone in coda nella giornata di picco massimo del 5 novembre, di cui 514 covid positive, negli ultimi tre giorni abbiamo registrato una flessione con una media giornaliera in attesa di 450 persone – spiega Cibinel -. Nella prima fase della pandemia proprio il calo dei numeri del boarding dei pronto soccorso era stato il primo segnale di una inversione di tendenza che ha portato alla progressiva diminuzione della pressione ospedaliera complessiva e in generale della curva del contagio”.



“In un periodo di normalità non emergenziale le persone in boarding nei pronto soccorso del Piemonte sono mediamente circa 250 – osserva ancora Cibinel -. A fine marzo, in uno dei momenti più acuti della pandemia, il picco dei pazienti in attesa di ricovero era stato di circa 450 persone (quasi tutti affetti da Covid). Un dato che confrontato al picco degli oltre 600 in attesa il 5 novembre testimonia la maggiore pressione che il sistema ospedaliero piemontese ha subito in questa seconda fase della pandemia”. (ANSA).



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