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9 novembre, 2020 da Redazione ANSA
Roma ha dato l’ultimo saluto a Stefano D’Orazio, storico batterista e paroliere dei Pooh, scomparso venerdì sera all’età di 72 anni, a causa delle complicanze da covid-19.
Doveroso omaggio prima in Campidoglio, da dove il feretro è partito per attraversare le strade del centro della città, scortato dai motociclisti della Polizia locale di Roma Capitale – come già avvenuto solo pochi giorni fa per Gigi Proietti – e arrivare nella Chiesa degli Artisti, in piazza del Popolo a Roma, dove alle 15 si sono tenuti i funerali. Una celebrazione in forma privata, in rispetto della normativa anti-Covid, che però non ha impedito a tanti fan della band di rendere omaggio al musicista con un applauso, seppur da lontano.
Tanta la commozione tra i presenti, tra i quali non mancavano i volti noti. Sono arrivati i compagni di una vita – visibilmente provati – Roby Facchinetti, che durante le esequie ha letto per Stefano la preghiera degli artisti, Dodi Battaglia, Red Canzian e Riccardo Fogli, accompagnati dalle rispettive mogli. C’erano anche Lorella Cuccarini con il marito Silvio Testi, Giampiero Ingrassia, Fausto Brizzi, Roberto Ciufoli, il maestro Gianni Mazza, Marino Bartoletti, Fio Zanotti. E ancora la sorella e l’amico Bobo Craxi, il primo a dare la notizia della morte dell’artista sui social.
La moglie di D’Orazio, Tiziana Giardoni, ha tenuto a ringraziare i presenti e soprattutto Stefano: “Sei sempre stato la mia forza, accanto a te sono diventata una persona migliore”. Tutte le mattine – ha ricordato commossa -, “non mi faceva mancare un sorriso. L’ho amato tantissimo”. Presente anche Silvia Di Stefano, che D’Orazio ha sempre considerato come una figlia. Durante la celebrazione, fuori dalla Chiesa, i molti che si sono dati appuntamento in piazza del Popolo, hanno continuato a cantare le canzoni dei Pooh e ad applaudire.